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Nahel ucciso da un agente: esplode la rabbia a Parigi, Tolosa e Lille

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È trascorsa una seconda notte di incidenti in varie città della Francia dopo l’uccisione di un ragazzo di 17 anni, Nahel, due giorni fa a Nanterre, periferia ovest di Parigi. Un poliziotto a un posto di blocco ha sparato mirando sull’adolescente e lo ha ucciso. A giudicare da un raggelante video circolato in rete è stata quasi un’esecuzione. Nelle banlieue della capitale la situazione sta andando fuori controllo.

La madre di Nahel ha indetto una marche blanche, un marcia di ricordo e di protesta, per la giornata di giovedì 29 luglio alle 14, davanti alla prefettura di Hauts-de-Seine. Ossia in un luogo molto vicino a dove si trovava il posto di blocco dei due poliziotti che martedì 27 giugno hanno fermato il ragazzo alla guida di un’auto. Dopo non aver ottemperato, a quanto sembra, alle richieste degli agenti, il giovane ha innescato la marcia, è ripartito ed è stato colpito dallo sparo di un poliziotto.

Violenti scontri fra incappucciati e polizia a Nanterre il 29 giugno 2023. Foto Ansa/Epa Yoan Valat

Morte di Nahel, 150 arresti

Come una miccia rapidissima, l’omicidio di Nahel, subito stigmatizzato perfino dal ministro dell’Interno, Gérald Darmanin e dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha fatto esplodere disordini. Durante gli scontri delle ultime ore le forze dell’ordine hanno arrestato 150 persone. Le prime tensioni di questa seconda notte di violenza sono scoppiate a Tolosa, nel sud-ovest della Francia, e a Lille, nel nord. Sono stati incendiati cassonetti e lanciati oggetti di ogni sorta contro la polizia, schierata in contingenti massicciamente rafforzati.

Macron: “Marcia sia di rispetto

In quest’ultima notte fra il 28 e il 29 giugno le proteste per l’uccisione di Nahel si sono moltiplicate in tutto il paese. Fiamme anche nel municipio di Mons-en-Baroeul, vicino a Lille. Dopo le violenze, Emmanuel Macron ha convocato l’Unità interministeriale di crisi a Beauveau. E ha cambiato nettamente i toni, parlando di “ingiustificabili attacchi alle istituzioni“. “Le prossime ore – ha chiarito il presidente francese – devono portare alla riflessione e al rispetto. La marcia bianca va fatta sotto questo segno” non sotto quello delle “violenze e degli attacchi alle istituzioni.”

Notte di violenze in Francia. In fiamme anche vagoni dei treni. Foto Twitter @ROBZIK

Disordini e incendi

Fiamme anche in un municipio vicino a Lille, nel nord della Francia. Secondo il sindaco di Mons-en-Baroeul (Lille) Rudy Elegeestuna cinquantina di individui incappucciati” hanno sparato fuochi d’artificio contro la sede del Comune. La situazione è “difficilmente” tornata alla calma solo verso le 4:30 del mattino del 29 giugno. “Una notte di violenza insopportabile contro i simboli della Repubblica” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin. Municipi, scuole e stazioni di polizia hanno subito attacchi o sono stati incendiati“, ha scritto su Twitter. Sebbene il poliziotto che ha sparato sia stato già incarcerato, la rabbia per la morte di Nahel sta aumentando ovunque.

Le proteste per l’uccisione di Nahel sono proseguite fino a notte fonda. La polizia ha risposto al lancio di pietre e fuochi d’artificio con gas lacrimogeni. Nel dipartimento di Clamart è stato dato fuoco a un tram e, a Essonne, a sud di Parigi, un gruppo di persone ha incendiato un autobus senza nessuno al suo interno. A Seine-Saint-Denis, dipartimento a nord-est della capitale, si sono registrati numerosi atti vandalici.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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