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Violenza sulle donne, le novità del nuovo disegno di legge

Il Governo Meloni vara regole più severe per prevenire e reprimere aggressioni, molestie, stalking e diffusione illecita di immagini e video espliciti

Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che introduce una stretta normativa contro la violenza sulle donne. Nel testo si rafforza il meccanismo del codice rosso, si introduce l’arresto in flagranza differita, si velocizzano le procedure per rendere più efficaci le misure di protezione sulle vittime.

Non solo: si rende più severo l’ammonimento contro chi finisce segnalato per atti di molestia o violenza. Previsto anche l’aggravamento di pena se a commettere i reati di violenza domestica o contro le donne è un soggetto già ammonito in precedenza.

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Una manifestazione a Napoli contro la violenza sulle donne e i femminicidi. Foto Ansa/Ciro Fusco

Roccella: “Serve cambiamento culturale

Per la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, “è chiaro che noi con questa legge interveniamo su alcuni punti critici con notevole forza. Ma certamente tutto questo non basta se non lo si accompagna con una campagna, un cambiamento culturale. Pensiamo anche all’ultimo terribile caso di Giulia Tramontano, in cui nessuna legge avrebbe potuto salvarla.” Il disegno di legge introduce disposizioni che intendono velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne e rendere più efficaci le azioni protezione preventiva.”

Il codice rosso anti violenza

Ma le nuove normative varate dal Governo Meloni mettono in campo anche nuove armi per fermare, o almeno limitare, la violenza sulle donne. Il codice rosso risulta potenziato e a tale scopo si rafforza “l’ammonimento da parte del questore.” Si tratta di una misura preventiva che ha l’obiettivo di tutelare le vittime di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (il cosiddetto stalking) per “garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali.”

Ammonimento e reati-spia

Quando le forze dell’ordine ricevono una segnalazione di violenza si attivano procedure rapide di verifica che possono portare all’ammonimento. L'”ammonito” deve astenersi da commettere ulteriori atti di molestia o violenza. Può subire il ritiro di eventuali armi, anche possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d’ufficio. Si può procedere all’ammonimento anche con i cosiddetti ‘reati-spia‘: percosse, lesioni personali, violenze sessuali, violenze private, minacce gravi, atti persecutori, diffusioni illecite di immagini o video sessualmente espliciti, violazioni di domicilio, danneggiamenti.

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La ministra della famiglia Eugenia Maria Roccella. Foto Ansa/Tino Romano

Violenza, la flagranza differita

L’arresto in flagranza differita è un’altra importante novità del provvedimento contro la violenza sulle donne. Si configura nei confronti di coloro che saranno individuati, in modo inequivocabile, quali autori di una condotta di reato sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche. L’arresto va eseguito entro le 48 ore dal fatto.

Il braccialetto elettronico

Nel ddl anti violenza la misura del carcere la si prevede non soltanto in caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari. Ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti. Si allargano al tentato omicidio e alle lesioni personali le misure per cui è consentita l’applicazione dell’allontanamento. E si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di una determinata distanza dai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Tutte le nuove regole che il Governo intende far valere quando il disegno di legge sarà approvato dal Parlamento riguardano fattispecie di reato che costituiscono spesso i prodromi dei femminicidi. Come l’ultimo in ordine di tempo a Senago, nel Milanese, dove Alessandro Impagnatiello, compagno di Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, ha confessato l’assassinio della ragazza. Lo scorso anno, in Italia, i femminicidi sono stati più di 100.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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