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Meteo, le previsioni per il tutto il Ponte del 2 Giugno

Sole e temporali ma almeno le temperature sono più basse rispetto a un anno fa quando si toccarono i 40 gradi

Gli esperti meteo indicano un tempo instabile, con possibili temporali anche durante questo Ponte del 2 giugno. Si prevedono temperature decisamente più basse rispetto a un anno fa. Nel 2022, durante questo periodo festivo, si registrarono infatti i primi 40 gradi di temperature  all’ombra in Italia.

Attualmente le massime sono invece attorno ai 28 gradi. Antonio Sanò, fondatore del sito ilmeteo.it, conferma quindi che anche negli ultimi mesi abbiamo osservato importanti segnali del cambiamento climatico e anche quest’ultima fase temporalesca ci ricorda che l’energia in gioco è aumentata a causa del riscaldamento globale.

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Il meteo del mese di giugno si annuncia complicato e a fasi alterne. Foto da ilmeteo.it

Il meteo del fine settimana

Nel dettaglio, la Festa della Repubblica vedrà rovesci nel pomeriggio a ridosso dei rilievi e nelle zone adiacenti. Si tratterà di temporali nelle zone interne appenniniche, sulle Alpi e sulle Prealpi, in successivo esaurimento serale. Lungo le coste la situazione sarà migliore. Durante il weekend, invece, arriverà una perturbazione “marsigliese“. Una perturbazione meteo, cioè, che origina dal Sud della Francia: porterà piogge un po’ più continue e diffuse al Nord. Al Centro avremo ancora schiarite e temporali. Dalla parola temporale, quindi. Ovvero: non piogge forti e persistenti ma per un breve tempo. Al Sud invece prevarrà il sole con temperature vicine ai 30 gradi.

Come cambia il clima dell’Italia

Sono intanto noti i risultati di una sorta di sondaggio meteo sul clima delle città italiane. È Macerata la città italiana dove si vive meglio dal punto di vista climatico. La città marchigiana presenta infatti il miglior Indice di vivibilità climatica del 2022, ossia l’indicatore sviluppato da il.meteo.it, il primo provider meteorologico italiano, e dal Corriere della Sera, che consente di conoscere, attraverso 14 parametri il clima di un determinato centro urbano in un determinato anno.

Il meccanismo individua le condizioni ottimali, di benessere, di stress o di disagio. I parametri sono brezza estiva, comfort per umidità, escursione termica. Ma anche giorni freddi, giorni di pioggia, indice di calore, nebbia, notti tropicali, nuvolosità diurna, ondata di calore, piogge intense, raffiche di vento, siccità e ore di sole. Tra i capoluoghi di regione è Bari, quinta, a primeggiare, Napoli, +76 posizioni rispetto al 2021, è al 17° posto.

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Conselice (Ravenna): a fine maggio case e strade erano ancora allagate. Foto Ansa/Emanuele Valeri

Il meteo e la graduatoria italiana

Lanciato nel 2022, sui dati dell’anno precedente, dal portale meteo e dal quotidiano milanese, l’Indice l’anno scorso vedeva al primo posto Imperia, che nella classifica di quest’anno non compare nella top ten. Tra le grandi città un miglioramento sensibile dell’Indice di Vivibilità climatica 2022, rispetto a quello del 2021, si è registrato non solo a Napoli ma anche a Palermo, che sale al 32° posto, e Roma che si colloca al 43° (+30 posti rispetto al 2021). Anche Milano guadagna 14 posizioni in un anno ed è al 75° posto: due posti dietro a Firenze, Torino e Bologna.

Questi risultati sono stati possibili grazie a condizioni meteo più stabili con molte ore di sole, minor copertura nuvolosa, meno nebbia e minor numero di giorni di pioggia. Fenomeni meteorologici che peraltro non sono sempre positivi. La siccità, ad esempio, che influenzando anche la permeabilità del terreno lo rende meno disponibile ad assorbire l’acqua, si è mostrata in tutta la sua gravità durante l’alluvione che negli scorsi giorni ha interessato l’Emilia-Romagna dove si è recato anche il presidente della Repubblica. Il 2022, ricorda ilMeteo.it, è stato l’anno più caldo della storia climatica in Italia dal 1800 (dati Cnr).

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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