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Ucraina nella NATO, Zelensky: “Pronti quando lo sarete anche voi”

In Moldavia il summit della Comunità politica europea: Ue ma anche alcuni paesi dei Balcani e del Caucaso, e la Turchia

L’Ucraina è pronta a essere parte della NATO, quando anche la NATO sarà pronta ad accoglierla.” Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, arrivando al summit della Comunità politica europea che si svolge il 1 giugno al Mimi Castel, in Moldavia. “Le garanzie di sicurezza sono importanti non solo per l’Ucraina, ma anche per i suoi vicini” ha aggiunto il leader di Kiev.

Zelensky ha anche anticipato che in Moldavia parlerà “con alcuni dei nostri partner per una potenziale coalizione per jet da combattimento e missili Patriot.” Sulla questione Ucraina nella NATO è intervenuto anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken. “L’unità della NATO è una condizione decisiva per la risposta di Kiev a Mosca.

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La presidente della Moldavia, Maia Sandu, dà il benvenuto a Zelensky al castello di Mimi il 1 giugno 2023. Foto Ansa/Epa Dumitru Doru

La straordinaria unità e solidarietà dimostrata dall’Alleanza nell’ultimo anno e mezzo è una dei principali ragioni per cui l’Ucraina è riuscita a rispondere all’aggressione della Russia” ha affermato ancora Blinken. “La ministeriale di Oslo è una tappa importante per arrivare al summit dei leader di Vilnius e affronteremo la questione di come aiutare ulteriormente Kiev con grande attenzione.

L’Ucraina vuole vincere

Ma la pace in Ucraina è lontana. E adesso la guerra si sta ‘trasferendo‘ anche sul suolo della Russia. Come dimostrano i sempre più frequenti attacchi di droni ucraini nella regine di Belgorod, e le azioni dei partigiani russi anti Putin, di recente usciti pubblicamente allo scoperto.

Ci fermeremo quando vinceremo. O quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori.” Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai cronisti a margine del vertice Epc in Moldavia. Questa è la posizione semplice e ferrea di Kiev. Una posizione non meno dura di quella russa. Ed eventuali negoziati di pace per ora non partono.

Al Mimi Castle vicino a Chisinau, capitale della Moldavia, si tiene dunque il vertice della Comunità politica europea che racchiude 47 paesi. Fra essi i 27 membri dell’Unione europea, la Gran Bretagna, i Balcani Occidentali, la Turchia e i paesi del Caucaso. La presenza di Zelensky è stata tenuta segreta fino all’ultimo per motivi di sicurezza ma nelle ultime ore si erano rincorse, a Chisinau, le voci sul suo arrivo.

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Un edificio residenziale danneggiato a seguito di un attacco di droni a Mosca. Foto Ansa/Epa Maxim Shipenkov

Attacchi in territorio russo

Dalla Russia giugno intanto notizia di attacchi da parte dell’Ucraina. Sembra quasi che le parti si stiano rovesciando. “Un carro armato ha bombardato un posto di blocco al confine dove si trovavano fino a 40 persone del servizio di guardia di frontiera Fsb (i servizi d’intelligence interna russi, ndr) e coscritti (circa 20 persone).” Lo scrive su Telegram il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashenko, che cita canali russi di Telegram non meglio identificati.

La NATO però giustifica le azioni dell’Ucraina in territorio russo. “L’Ucraina ha il diritto di difendersi” ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg a proposito degli ultimi attacchi con droni che hanno colpito Mosca. In un raid sono stati colpiti diversi edifici moscoviti nella notte fra il 29 e il 30 maggio. Un attacco che è avvenuto dopo i due droni lanciati contro il Cremlino all’inizio di maggio (che l’Ucraina ha smentito aver lanciato). E che potrebbero essere opera del crescente movimento militare di resistenza russa contro Putin e il suo regime, questa volta ci sono di mezzo edifici residenziali.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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