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Capigruppo PD, Schlein impone Boccia al Senato e Braga alla Camera

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A un mese dalle primarie che hanno incoronato Elly Schlein segretaria del PD, arrivano le nomine dei capigruppo alla Camera e al Senato. Francesco Boccia e Chiara Braga sono i nomi scelti. Dopo l’accordo nei gruppi l’attenzione si sposterà sulla nuova segreteria.

Finisce dunque il periodo di ‘regno’ per Deborah Serracchiani alla Camera e Simona Malpezzi al Senato, ambedue volute due anni fa da Enrico Letta, predecessore di Schlein. Logico che ci sia un cambio, adesso, ma il punto è se ciò corrisponde a un’intesa solida fra le correnti del partito, in modo che i gruppi parlamentari non siano poi ‘ribelli’ rispetto alla linea politica della segretaria.

La segretaria del PD Elly Schlein. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Le nuove nomine nel Pd

Nel corso dell’assemblea dei senatori PD, a Palazzo Madama, il 28 marzo, Schlein ha proposto Francesco Boccia come nuovo capogruppo. I senatori dem lo hanno poi eletto per acclamazione. “Tanti potrebbero essere i candidati e le candidate alla presidenza del gruppo qui al Senato” ha detto Schlein presentando la candidatura. “Ci sono molte persone valide e in grado di svolgere questo ruolo in maniera adeguata. La mia proposta al gruppo parlamentare, per la sua solidità, capacità politica ed esperienza, è Francesco Boccia“.

La segretaria ha anche parlato del metodo assunto nel partito ribadendo la collaborazione con il leader della minoranza, nonché presidente del partito, Stefano Bonaccini. “Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell’esito delle primarie” ha detto Schlein all’assemblea del gruppo. “Per questa ragione ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini. Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone“.

Annunciando le sue dimissioni da capogruppo al Senato, Simona Malpezzi non ha mancato di sottolineare che avrebbe preferito un confronto interno. E non un dibattito sui giornali. “La segretaria Schlein – ha detto Malpezzi aprendo l’assemblea – ci ha chiesto la fiducia necessaria per lavorare tutti insieme. Condivido e aggiungo che questa fiducia deve essere reciproca perché non ci conosciamo ancora e dobbiamo darci il tempo. Serve la volontà di conoscersi e riconoscersi nelle differenze che sono la nostra ricchezza“. Si attende per il pomeriggio del 28 marzo l’elezione della capogruppo dei deputati, Chiara Braga.

Chiara Braga e Francesco Boccia. Foto Ansa

Pd, chi è Francesco Boccia

Docente universitario di Economia, senatore alla prima legislatura, in passato Francesco Boccia è stato per tre volte deputato. Pugliese, 55 anni, aveva fatto parte dell’ala riformista di Enrico Letta che per due volte lo aveva candidato alle primarie in Puglia contro Nichi Vendola. Sconfitto in entrambi i casi, con l’avvento di Matteo Renzi Boccia si era avvicinato alla corrente di Michele Emiliano. È stato ministro degli Affari regionali nel Governo giallorosso PD-M5S, guidato da Giuseppe Conte. Alle ultime primarie è stato tra i dirigenti che hanno appoggiato la candidatura di Schlein al vertice del Nazareno. È sposato con Nunzia De Girolamo, ex ministra ed ex parlamentare di Forza Italia.

Chi è Chiara Braga

La prossima capogruppo PD alla Camera dei deputati sarà Chiara Braga, salvo clamorose sorprese. Esponente di Areadem, la corrente di Dario Franceschini – un altro big che ha sostenuto Schlein alle primarie – Braga ha 43 anni. Faceva parte della segreteria di Letta come responsabile alla Transizione ecologica, Sostenibilità e Infrastrutture. Braga è una urbanista di Como. La sua carriera politica è già longeva perché è alla quarta legislatura da deputata. Lo scorso ottobre è stata eletta segretaria della Camera.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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