Nel pomeriggio del 15 marzo la premier Giorgia Meloni risponderà alla segretaria del PD, Elly Schlein, nell’ambito del question time alla Camera dei deputati. Sarà il primo incontro-scontro fra le leader dei due maggiori partiti italiani. 

Politicamente parlando, gli scossoni da una parte e dall’altra dell’emiciclo sono cominciati con le elezioni politiche del 25 settembre scorso. E sono poi proseguiti con il congresso del PD. Ora Meloni e Schlein hanno la possibilità di confrontarsi direttamente in Aula.

La premier Giorgia Meloni e la segretaria del PD, Elly Schlein. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Meloni e Schlein, i temi del confronto

Dunque alle 15, dai banchi del Governo, la premier Meloni ascolterà l’interrogazione della sua rivale Elly Schlein, che l’assemblea nazionale del Partito Democratico ha appena proclamato segretaria. Sarà il primo botta e risposta ravvicinato a Montecitorio. E la segretaria ha scelto per l’occasione un cavallo di battaglia della sua campagna per le primarie: il salario minimo. Ma su questo fronte non si attendono sorprese. La posizione della presidente Meloni è ben ancorata al suo discorso per la fiducia, quando lo definì “uno specchietto per le allodole“.

Più incerta è la posizione di Meloni sulla ratifica del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità che emergerà dalle interrogazioni del Terzo Polo, e su cui preme Bruxelles. Un tema sul quale non si escludono, in ambienti di maggioranza, dei segnali da parte della presidente del Consiglio. In sostanza Meloni potrebbe compiere qualche passo in avanti nella direzione di un sì al Mes (che fu bocciato dal Governo Conte) come l’Unione europea auspica.

Marattin e la questione del Mes

Alla vigilia del suo primo “premier time” tutto lascia intendere che sul salario minimo Meloni ribadirà che rischia di non risolvere il problema del lavoro povero. E qui si misurerà il primo dei tanti fronti su cui si registra la distanza con Elly Schlein. A sostenere idealmente la leader dem in Aula ci sarà anche il resto delle opposizioni, che sul tema hanno sempre auspicato una battaglia comune. Delicata si annuncia la risposta della presidente del Consiglio a proposito di un tema su cui pesano ancora molte incognite. In Aula sarà Luigi Marattin, del gruppo Azione-Italia Viva, a chiederle “se e quando intenda presentare in Consiglio dei ministri il disegno di legge di ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Mes“. Il Terzo Polo insiste sulla “tutela della credibilità internazionale dell’Italia“. E ricorda: “l’Italia è l’unica a non aver ancora ratificato la riforma del trattato“.

Luigi Marattin, esponente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Meloni e i migranti

Giorgia Meloni dovrà tornare anche sulla questione che sta mettendo in tensione Governo e maggioranza da tempo: quella dei migranti. A chiedere spiegazioni sarà Riccardo Magi di +Europa. Domanderà “perché le autorità italiane non siano intervenute con propri assetti” in soccorso dell’imbarcazione con a bordo 47 migranti naufragata nella notte tra venerdì e sabato.

Un segnale sul tema a Palazzo Chigi l’hanno dato invitando superstiti e familiari delle vittime di Cutro – il naufragio del 26 febbraio – che giovedì 16 marzo la premier Meloni riceverà personalmente. Il M5S presenterà un’interrogazione sull’aumento dei mutui delle case. Bonelli dei Verdi, invece, solleciterà la presidente sulle politiche anti-siccità, invitando Giorgia Meloni a chiarire se sia favorevole al nucleare in Italia. Su questo, a Palazzo Chigi fanno sapere che la premier si esprimerà a favore del mix energetico con l’introduzione del nucleare di ultima generazione, a fusione.