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Naufragio dei migranti, Meloni: “Frontex non ci ha dato l’allarme. Faremo Cdm a Cutro”

Il sindaco di Crotone scrive alla premier stigmatizzando la sua assenza in Calabria. "Venga qui almeno da mamma"

A ormai quasi una settimana dal naufragio dei migranti a poche decine di metri da Steccato di Cutro, in Calabria, il mare restituisce ancora le vittime. Nelle ultime ore i vigili del fuoco hanno trovato il corpo di un bambino dimeno di 3 anni e di un ragazzo dall’apparente età di 12-13 anni: sono 16 i minori che hanno perso la vita. Le vittime accertate sono al momento 70.

Da Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove si trova in visita istituzionale, la premier Giorgia Meloni ha rilasciato alcune dichiarazioni sul naufragio. Dopo una settimana di aspre polemiche sui mancati soccorsi che avrebbero quasi certamente salvato tutte le circa 200 vite umane dei profughi a bordo del natante proveniente dalla Turchia. I sopravvissuti, salvati dai tardivi soccorsi, sono invece appena 80.

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La premier Giorgia Meloni con il presidente degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano dell’emirato di Abu Dhabi. lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan ad Abu Dhabi, il 4 marzo 2023. Foto Ansa/Epa/Chigi Filippo Attili

Naufragio, le parole di Meloni

Ho valutato di celebrare il prossimo Consiglio dei ministri a Cutro, sull’immigrazione“, ha detto Giorgia Meloni. “La situazione è semplice nella sua drammaticità: non ci sono arrivate indicazioni di emergenza da Frontex” ha spiegato la premier. Che di fatto ha ribadito la linea con cui il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha tentato di difendere l’operato dell’esecutivo e del suo ministero in particolare in occasione del naufragio del 26 febbraio. Frontex è l’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera che deve gestire le frontiere esterne dell’Unione europea. È controverso se abbia o meno correttamente avvisato l’Italia del barcone in pericolo al largo di Steccato di Cutro, sin dalla sera del 25 febbraio, diverse ore prima del naufragio, avvenuto all’alba del 26 febbraio.

La rabbia del crotonesi

Di certo la procura di Crotone ha aperto un fascicolo d’indagine sulla Guardia costiera e sulla Guardia di finanza. In Calabria c’è dolore, rabbia e costernazione perché si ritiene che potesse essere fatto di più per salvare i migranti, fra cui donne e bambini, dal naufragio. E che, come molti hanno affermato, compresi medici e sacerdoti crotonesi, non è accettabile che non si dia priorità assoluta ai salvataggi in mare quando esistono motovedette in grado di navigare con mare forza 8. Molte persone hanno reso omaggio alla camera ardente per i migranti morti allestita al Palasport di Crotone, compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Meloni si difende dal Golfo Persico

È in questo contesto che è risuonata particolarmente stridente l’assenza della premier Meloni che finalmente si è fatta viva, ma dal Golfo Persico. “Io cerco soluzioni – ha detto – l’Italia non può risolvere la questione da sola, ma per evitare che altra gente muoia vanno fermate le partenze illegali. Un modo per onorare la morte di persone innocenti è cercare una soluzione“.

Le opposizioni ogni giorno chiedono le dimissioni di un ministro diverso” ha aggiunto poi Meloni rispondendo alla richiesta di dimissioni di Matteo Piantedosi da parte delle opposizioni, dopo le parole che il titolare del Viminale ha pronunciato sul naufragio. “Lei capisce che non fa più molto notizia“. “Stamattina qui con Bin Zayed (il presidente degli Emirati Arabi Uniti, ndr.) ho parlato di immigrazione, di come favorire flussi legali impedendo flussi illegali. E di come fermare una tratta vergognosa e cinica che mette a repentaglio la vita delle persone“.

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Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha invitato Giorgia Meloni a recarsi a Crotone “da madre” a vedere “i corpi dei bambini morti nel naufragio”. Foto Twitter @fisco24_info

La lettera del sindaco sul naufragio

La presidente del Consiglio ha anche risposto in merito alla lettera sul naufragio che il sindaco di Crotone le ha inviato: “La lettera del sindaco di Crotone non l’ho letta tutta” ha spiegato. “Posso solo dire che io sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il Governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri“.

Se non ha ritenuto di portare la sua vicinanza come Presidente del Consiglio, venga a Crotone a portarla da mamma“, ha scritto il primo cittadino di Crotone, Vincenzo Voce, a Giorgia Meloni. “Questo popolo – ha aggiunto Voce nella lettera – aspettava una testimonianza della presenza dello Stato, che è arrivata altissima dal Capo dello Stato. Ma qui è mancato il Governo, è mancata lei presidente. Abbiamo aspettato una settimana. La comunità crotonese, colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno, che non sono arrivati“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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