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Cina e Italia più vicine, Mattarella chiede a Wang Yi impegno per la pace in Ucraina

Il ministro degli Esteri di Pechino al Quirinale. Dopo la Francia anche l'Italia cerca una sponda asiatica per fermare la guerra in Europa

La Cina lavori per favorire negoziati di pace fra Russia e Ucraina: questo l’invito che Sergio Mattarella ha rivolto il 17 febbraio al ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, al Quirinale. 

Il Dragone faccia valere la sua influenza, è l’auspicio di Mattarella, affinché la guerra si fermi e le parti in causa si parlino. Nel corso dell’incontro Wang ha assicurato che la Cina, uscita dal Covid, è pronta a rilanciare i rapporti con l’Italia.

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceve il ministro degli Esteri della Cina, Wang Yi, al Quirinale, il 17 febbraio 2023. Foto Twitter @Quirinale

I rapporti fra Cina e Italia

Pechino vuole rafforzare la Nuova Via della Seta, ovvero il patto di natura commerciale e strategica che la Cina offre a tutti i paesi che ritiene interessati nell’area dell’Eurasia. Il Governo di Xi Jinping vuole intensificare gli scambi commerciali e il rafforzamento delle importazioni da Roma. Ma il team negoziale del ministro degli Esteri, Wang Yi, offre alle istituzioni italiane la possibilità di aprire nuovi collegamenti fra Italia e Cina. Durante l’incontro al Quirinale, al quale ha partecipato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, Sergio Mattarella e Wang Yi hanno inoltre fatto il punto dei temi sul tappeto in vista del prossimo vertice Europa-Cina.

In Ucraina soluzione accettabile per tutti

L’Ucraina è stata al centro dell’incontro con il presidente della Repubblica dopo che già il 16 febbraio Wang Yi ne aveva discusso con il capo della Farnesina, Tajani. Wang ha rivelato al capo della Farnesina che il presidente della Cina, Xi Jinping, farà “un discorso di pace” in occasione dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio.

Di fronte a una situazione complicata come quella della guerra in corso, bisogna insistere per trovare una “soluzione accettabile per tutti“, ha detto il capo della diplomazia di Pechino. “Quello che la Cina ha sempre fatto è di promuovere la pace e i negoziati“, ha affermato Wang. Quanto più complicata è la situazione, “tanto più è necessario insistere negli sforzi politici e diplomatici per trovare una soluzione accettabile per tutte le parti“.

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Quirinale: la delegazione italiana, guidata da Sergio Mattarella, con quella cinese, guidata da Wang Yi. Foto Twitter @Quirinale

Wang e Blinken si vedranno?

Nelle prossime ore è prevista la presenza di Wang Yi alla Conferenza internazionale per la Sicurezza a Monaco di Baviera. È possibile che il capo della diplomazia della Cina incontri il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Un meeting dal quale molti sperano che possa scaturire un disgelo nelle relazioni fra le due superpotenze più importanti del mondo, a partire dalla questione dalla guerra in Ucraina.

Cina-Francia, asse per la pace?

Prima di giungere a Roma, il ministro degli Esteri cinese ha incontrato a Parigi il presidente francese Emmanuel Macron e la ministra degli Esteri, Catherine Colonna. Il 15 febbraio Macron e Wang hanno concordato di voler contribuire “al raggiungimento della pace” in Ucraina. Il presidente francese non ha nascosto la speranza che la Cina – che rimane un importante alleato della Russia e non ha condannato l’invasione dell’Ucraina lanciata quasi un anno fa – faccia pressioni su Mosca.

E questo affinché gli emissari di Vladimir Putin tornino al tavolo dei negoziati. Macron e Wang hanno discusso della guerra e delle sue “conseguenze sui paesi più vulnerabili, in particolare in termini di sicurezza alimentare e capacità di finanziamento“, secondo la presidenza francese. Dopo la sua visita in Francia e in Italia, Wang proseguirà il suo tour con una tappa alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco in Germania, in programma da venerdì 17 a domenica 19 febbraio. Infine il ministro degli Esteri cinese si recherà a Mosca.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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