Il presidente russo Vladimir Putin accusa l’Ucraina di “crimini neonazisti” nel Giorno della Memoria delle vittime della Shoah. Dall’Italia rimbalzano le polemiche, sempre più rumorose, sulla virtuale partecipazione al festival di Sanremo, con un video registrato, di Volodymyr Zelensky.

La guerra rischia di volgere di nuovo a sfavore dell’Ucraina, dopo le controffensive di Kiev dello scorso autunno. Secondo l’agenzia di stampa americana BloombergPutin sta preparando una nuova offensiva già a febbraio-marzo.

Volodymyr Zelensky in un’immagine che lo affianca al conduttore del Festival di Sanremo, Amadeus. Foto Twitter @jopratix

Ucraina, possibile offensiva russa

Al tempo stesso la Russia si sta rafforzando per un confronto a lungo termine con gli Stati Uniti e i suoi alleati. L’agenzia Bloomberg cita funzionari, consulenti e altre persone a conoscenza della situazione. Il Cremlino intenderebbe dimostrare che le sue forze possono riprendere l’iniziativa dopo mesi di perdite di terreno, facendo pressione su Kiev e sui suoi sostenitori affinché accettino una sorta di tregua che lasci alla Russia il controllo dei territori che occupa attualmente.

Le indiscrezioni confermano gli avvertimenti dell’Ucraina e dei suoi alleati, secondo cui una nuova offensiva russa è in arrivo e potrebbe iniziare prima che Kiev riceva le forniture di carri armati statunitensi ed europei promesse negli ultimi giorni. La determinazione di Putin fa presagire un’altra escalation mortale della guerra, mentre Kiev prepara una nuova spinta per espellere le forze di Mosca, osserva Bloomberg. Putin ritiene di non avere alternative se non quella di prevalere in un conflitto che considera esistenziale con gli Stati Uniti e i suoi alleati, sottolineano le fonti.

Carri armati dalla Polonia

Si apprende intanto che da Varsavia arriveranno a Kiev anche 60 carri armati PT-91, oltre ai Leopard di fabbricazione tedesca. Lo ha annunciato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un post su Telegram. Yermak ha poi ricordato su Twitter le vittime della Shoah nel Giorno della Memoria: “Quella tragedia avrebbe dovuto servire da monito per prevenire ulteriori crimini contro l’umanità. Ma oggi, nel centro dell’Europa, è in atto un genocidio di ucraini. Non perdoneremo né dimenticheremo mai nulla“, ha ribadito.

il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Foto Ansa/Epa Sergey Guneev

“Sull’Ucraina ha ragione Trump”

Da Mosca giungono invece lodi per l’ex presidente americano Donald Trump. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il tycoon ha ragione quando, riferendosi alle forniture di carri armati occidentali all’Ucraina, afferma che “prima arrivano i tank, poi le testate nucleari“. “Si può concordare con queste parole, nel senso che c’è un’escalation delle tensioni“, ha sottolineato Peskov, citato da Interfax.

Zelensky a Sanremo

In Italia, nel frattempo, si polemizza sull’annunciata presenza, in video, del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, alla serata finale del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio. Fra poco più di una settimana comincerà la kermesse e il vicepremier Matteo Salvini si getta nella mischia. “Speriamo che Sanremo rimanga il festival della canzone italiana e non altro” ha dichiarato il leader leghista che è anche ministro dei Trasporti. Contrario al videomessaggio di Zelensky il leader di Azione Carlo Calenda. “Ritengo un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un paese in guerra” ha twittato. Posizione diversa quella del sindaco di Firenze, Dario Nardella (PD): “Invitarlo è un gesto, almeno io lo leggo così, di attenzione e di solidarietà al popolo ucraino“. Si è detto stupito Bruno Vespa. “Non capisco francamente tutto questo rumore per un breve intervento di Zelensky al Festival di Sanremo” ha detto rispondendo a una domanda dell’Ansa.

Gli intellettuali e l’Ucraina

Un gruppo di intellettuali e politici si è mobilitato e, in attesa di scendere in piazza proprio a Sanremo sabato 11 febbraio, ha firmato un manifesto di protesta. “Abbiamo appreso con incredulità che interverrà Zelensky, Capo di Stato di uno dei due Paesi che oggi combattono la sanguinosa guerra del Donbass. Una guerra terribile”, scrivono nel documento firmato da Franco Cardini a Carlo Freccero, da Joseph Halevi a Moni Ovadia, da Paolo Cappellini all’ex star del M5S, Alessandro Di Battista.

Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento Cinque Stelle, è tra i firmatari del manifesto contro la presenza di Zelensky a Sanremo

Una guerra, quella in Ucraina, “fomentata da irresponsabili invii di armi e da interessi economici e geostrategici inconfessabili“, “che ha ragioni complesse, tra cui il fatto che la NATO sia andata ad ‘abbaiare ai confini della Russia” (utilizzando le parole di Papa Francesco) e che a loro avviso “come italiani abbiamo il dovere costituzionale di ripudiare“.