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Gina Lollobrigida, aperto il testamento: è sempre più scontro tra il figlio e il factotum

"Non prenderò neanche un centesimo" ha detto in Tv Andrea Piazzolla che ha attaccato Milko Skofic

È stato ufficialmente aperto il testamento di Gina Lollobrigida. L’attrice ha lasciato metà del suo patrimonio al figlio, Andrea Milko Skofic, e metà al factotum Andrea Piazzolla.

Tra Skofic e Piazzolla c’è da anni in atto una battaglia legale. Ovvero da quando il figlio della Lollobrigida aveva accusato Piazzolla di volersi appropriare dei beni dell’attrice approfittando di un suo stato di fragilità se non addirittura di infermità mentale. E si era rivolto al tribunale che aveva nominato un amministratore di sostegno.

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Gina Lollobrigida con il figlio Milko (a sinistra) e con il factotum ‘figlioccio’ Andrea Piazzolla (a destra)

Il testamento di Lollobrigida

Al Corriere della Sera, Francesca Romana Lupoi, l’avvocata di Piazzolla, ha dichiarato che l’ex assistente dell’attrice “intende portare avanti le volontà di Gina Lollobrigida per quanto riguarda in particolare la promozione della sua immagine e il mantenimento delle sue opere artistiche“. D’altronde, non è un mistero, Andrea Piazzolla ha sempre detto che avrebbe utilizzato il lascito solo per eseguire le volontà ed esprimere gli ultimi desideri della diva.

Il testamento di Gina Lollobrigida – si legge sempre sul Corriere della Sera – “è stato redatto il 5 gennaio 2017, alla presenza di due testimoni: esecutore testamentario è l’avvocato monegasco Bernard Bensa. L’attrice, oltre al patrimonio da dividere in due parti uguali tra il figlio e Piazzolla, lascia anche un trust con le sue opere d’arte sempre ad Andrea Piazzolla e all’imprenditore Horacio Pagani, con l’onere però di far conoscere e valorizzare la sua attività artistica attraverso la promozione e l’organizzazione di mostre delle sue opere nel mondo“.

Piazzolla attacca Milko in tv

Non solo. Stando a quanto scritto nel testamento, Gina Lollobrigida lascia allo Stato italiano la sua collezione di vasi etruschi. Escluso invece dalle disposizioni testamentarie, come era prevedibile, Francisco Javier Rigau, ex marito che ha visto annullare dalla Sacra Rota le nozze con la diva fatte per procura. Alla trasmissione Rai La vita in diretta, Piazzolla ha rilasciato dichiarazioni nette. “Non prenderò neanche un centesimo dell’eredità lasciata da Gina Lollobrigida” ha dichiarato. “Ho già detto che desidero che la mia parte sia messa a disposizione per quello che sono i suoi desideri. Quindi anche questa mia parte sarà messa all’interno del trust che ha voluto per promuovere la sua attività“. Piazzola ha quindi auspicato che altrettanto faccia il figlio dell’attrice, Milko.

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La camera ardente in Campidoglio, a Roma, per Gina Lollobrigida lo scorso 18 gennaio. Foto Ansa/Massimo Percossi

Visto che la volontà di Gina è molto chiara e che desiderava non lasciare nulla al figlio, quello che gli chiedo è di rispettare la volontà della mamma e di mettere anche la sua metà” nel trust fiduciario che secondo le volontà dell’attrice “dovrà portare avanti le sue opere“. “Io il dolore di Milko non l’ho visto” ha concluso Piazzolla parlando degli ultimi giorni di Gina Lollobrigida e della sua morte. “Gli avevano consigliato di chiedere scusa alla madre e lui ha risposto di non dover chiedere scusa a nessuno. Io invece io sono qui perché cerco di difendere una persona che in questo momento non ha più la possibilità di farlo e di parlare. Io faccio quello che avrebbe dovuto fare un figlio e lo farò sempre. Guai a chi me la tocca!“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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