Contrordine per Ita, la compagnia aerea nazionale: sarà la tedesca Lufthansa e non più il consorzio Air France-Klm ad acquisire il capitale della società erede di Alitalia. 

Dopo che quattro mesi e mezzo fa, a fine agosto, i transalpini, prescelti dal Governo Draghi,  sembravano poter diventare presto i nuovi padroni di Ita, il 18 gennaio è arrivata sul tavolo del Tesoro l’offerta di Lufthansa. Il fatto è che a pochi giorni dal Natale scorso un decreto del Governo Meloni ha stabilito le regole per rilevare la compagnia di bandiera, in difficoltà dopo aver cercato di prendere il testimone dalla decotta Alitalia.

Ita Airways è in vendita. L’unica offerta ricevuta dal Governo italiano, che vuole progressivamente uscire dal capitale, è della tedesca Lufthansa. Foto Ansa/Telenews

“Da Lufthansa 300 milioni”

E alla fine, a poche ore dalla scadenza dei termini formali, l’unica offerta è quella della compagnia tedesca Lufthansa. “Inizialmente si definirà l’acquisto di una quota di minoranza” ha spiegato in una nota Lufthansa. “Si concorderanno quindi opzioni per il successivo acquisto delle azioni rimanenti“. La compagnia ha specificato di aver presentato “una lettera di intenti” al ministero dell’Economia e delle finanze, azionista unico di Ita.

Dal canto suo il Mef “si riserva di esaminare la congruità dell’offerta nel rispetto dei requisiti previsti dal Dpcm“, afferma il dicastero. Via XX Settembre fa sapere che “non sono arrivate altre offerte alla scadenza dei termini prevista per le ore 18” del 18 gennaio. Lufthansa non ha fornito numeri sull’operazione Ita. Stando però a indiscrezioni, dovrebbe offrire circa 300 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale. L’obiettivo è quello di per rilevare una quota di minoranza del 40% di Ita. E poi, in una seconda fase, arrivare al 100%.

Nell’illustrare il suo interesse per la newco, il colosso tedesco sottolinea che l’Italia “rappresenta il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti“. Lufthansa ha la volontà di “integrare” Ita all’interno delle compagnie del gruppo. Perché esiste un “forte interscambio dell’Italia a livello globale, tramite viaggi d’affari e privati, nella sua forte economia orientata all’esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa“.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Cosa chiede il Governo a Lufthansa

In base al Dpcm del Governo Meloni, però, Lufthansa dovrà attuare alcuni elementi ritenuti essenziali per lo sviluppo di Ita. Come l’ampliamento di un network internazionale, soprattutto sul lungo raggio. In quanto il Governo ritiene che l’Italia debba essere destinazione “diretta” e non raggiunta attraverso scali intermedi. Poi dovrà garantire i livelli occupazionali. Quindi tutelare gli hub nazionali come Fiumicino, Malpensa, Linate. E infine dare vita a una partnership in cui Ita non sia “un junior partner” ma un socio alla pari.

Sul fronte sindacale le varie sigle di categoria “prendono atto” dell’offerta di Lufthansa ma ora chiedono al Governo Meloni che li coinvolga nella trattativa. “Un fatto potenzialmente positivo” ma “ora definire in fretta gli accordi“, afferma la Uiltrasporti.

La reazione di Air France-Klm

Dal canto suo “Air France-Klm ha informato il Governo italiano che il gruppo non presenterà un’offerta per l’acquisizione di una quota del capitale di Ita Airways“. Il decreto del 22 dicembre 2022, spiega un portavoce del gruppo franco-olandese interpellato dall’Adnkronos, richiede da parte delle compagnie che partecipano alla gara di acquistare la maggioranza delle azioni Ita rese disponibili a ogni tappa della privatizzazione. E, a conclusione, di detenere la maggioranza del capitale di Ita alla data in cui il Governo italiano uscirà completamente dal capitale”.

Air France-Klm, sottolinea il portavoce, aveva in precedenza preso parte al processo per la privatizzazione di Ita in quanto membro di un consorzio che includeva Delta Air Lines e Certares (rispettivamente compagnia e fondo d’investimento, entrambi statunitensi, ndr.)”. E tuttavia “intendeva partecipare al processo solo in quanto partner commerciale potenziale“.