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Prezzi, l’inflazione resta alta ma le bollette del gas diminuiranno

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Prezzi alle stelle, in Italia, a causa dell’inflazione. E questo malgrado il calo del prezzo del gas all’ingrosso, dopo mesi di rincari senza sosta lo scorso anno.

Nel mese dicembre 2022 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, sia aumentato del +0,3% rispetto a 30 giorni prima. Ma l’aumento è pari al +11,6% su base annua.

I beni di consumo, a cominciare dagli alimenti, si vendono a prezzi sempre più alti nel nostro Paese. Foto Ansa/Ciro Fusco

Lo comunica l’Istat. L’Istituto Nazionale di Statistica conferma dunque la stima preliminare. Significa che in media, nel 2022, i prezzi al consumo sono cresciuti in Italia del +8,1%. L’anno prima, il 2021 – quando non c’era la guerra in Ucraina, la crisi energetica non era così forte e il nostro Paese cominciava a uscire dalla pandemia grazie al piano europeo Next Generation Eu – le cose procedevano diversamente.

Andamento dei prezzi in Italia

Vale a dire che i prezzi al consumo erano aumentati ‘solo’ del +1,9%, segnando l’aumento maggiore dal lontano 1985, quando questo si assestò sul +9,2%. L’attuale crescita media dei prezzi dei beni al consumo è dovuta principalmente all’andamento dei beni energetici all’oscillazione dei costi di questi ultimi. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – il cosiddetto ‘carrello della spesa’ – a dicembre sono rallentati su base tendenziale dal +12,7% di novembre al +12,6% attuale. Cosa che del resto è avvenuta anche per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).

Gas, cosa sta succedendo

I prezzi del gas sono invece in caduta libera. Ma non si parla certo del gas per il consumo domestico degli italiani e per quello delle aziende. Sulle bollette di famiglie e imprese i prezzi da pagare restano molto alti. Almeno per il momento. Ovvero finché la discesa del prezzo del gas all’ingrosso si ripercuoterà sul prezzo a consumo in ciascun paese europeo. Gli operatori si mostrano comunque ottimisti sulla possibilità di affrontare l’inverno senza particolari problemi, considerato che fino a qualche settimana fa c’era il problema di capire se affrontare periodi di razionamento.

In due settimane dall’inizio di quest’anno il prezzo del gas all’ingrosso è sceso, in bolletta non ancora. Foto Ansa/Folco Lancia

I prezzi e i cambi di forniture

Ora, malgrado il taglio delle forniture dalla Russia, si guarda principalmente alle temperature meno rigide della media stagionale. Ma anche al costante aumento dei flussi di gas naturale liquefatto (Gnl) verso l’Europa. Diminuisce la dipendenza di gas e petrolio dell’Europa dalla Russia in guerra contro l’Ucraina e aumentano le importazioni da Usa, Norvegia, Algeria, Libia, Qatar e altri paesi produttori.

-32% in due settimane

Ad Amsterdam, alla cosiddetta Borsa del gas all’ingrosso, le quotazioni sono scese del -6,4% a 51,4 euro al megawattora: valori minimi dalla fine del 2021. Dall’inizio di quest’anno il prezzo ha registrato un calo del -32%. Quotazioni in flessione anche a Londra dove si attestano a 130 penny per mille unità termiche britanniche (Mbtu), con una flessione del 5%.

Il dato attuale” sulla quotazione del metano alla Borsa di Amsterdam Ttf (Title Transfer Facility) credo proprio che dovrebbe avere come conseguenza l’abbassamento delle bollette anche del gas” ha detto il 17 gennaio Gilberto Pichetto Fratin. Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica “c’è stato un primo passaggio sull’elettrico, ora dovrebbe esserci anche sul gas“. Le dichiarazioni di Pichetto sono arrivate a margine di un convegno di Confindustria Energia a Roma.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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