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Musk non sarà più amministratore delegato di Twitter: “Così vuole un sondaggio”

Lo ha lanciato lo stesso patron ricevendo una sonora bocciatura. "Me ne andrò quando avrò trovato chi mi sostituisce"

Prende tempo, Elon Musk. Dopo che un sondaggio che lui stesso ha lanciato ha decretato che si deve dimettere da amministratore delegato di Twitter, il magnate multimiliardario cerca un sostituto.

Mi dimetterò da amministratore delegato non appena avrò trovato qualcuno abbastanza folle da assumere l’incarico“, ha twittato Musk.

Elon Musk, a capo di Twitter una donne potrebbe presto sostituirlo
Elon Musk sta cercando qualcuno che lo sostituisca nel ruolo di amministratore di Twitter. Foto Twitter @L_ThinkTank

L’ex primo uomo al mondo per ricchezza (di recente lo ha superato il patron di Lvmh, Bernard Arnault) ha spiegato che una volta lasciato il suo incarico guiderà i team per il software e i server della società che cinguetta. Due giorni fa, in una mossa a sorpresa, il patron di Tesla aveva lanciato su Twitter un referendum chiedendo agli utenti se avrebbe dovuto lasciare il suo incarico di amministratore delegato. Il 57,5% aveva votatofavore delle dimissioni contro il 42,5% che invece lo voleva ancora al timone dei social.

Dopo Musk la Sandberg

A quel punto Elon Musk, che domenica scorsa 18 dicembre era in Qatar a vedere la finale dei Mondiali di calcio, aveva promesso di rispettare i risultati. Ma senza fornire dettagli sui tempi delle dimissioni e neppure sul nome del suo potenziale successore. “Nessuno vuole il lavoro che può davvero tenere Twitter vivo“, aveva risposto a un utente che gli chiedeva conto degli impegni presi pubblicamente col popolo di Twitter. Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Financial Times, tra i candidati ideali a sostituire Musk ci sarebbe Sheryl Sandberg, 53 anni, l’ex direttrice operativa di Meta che ha trasformato l’azienda in un gigante della pubblicità digitale.

Twitter, un brutta gatta da pelare

Non è detto, però, che la top manager desideri assumere la guida di un’altra compagnia piena di problemi di moderazione dei contenuti come è appunto Twitter. Un altro nome è quello di Sarah Friar, amministratrice delegata di Nextdoor, già direttrice finanziaria della società di pagamenti Block. Quest’ultima un’azienda che a suo temo mise in piedi Jack Dorsey, il co-fondatore di Twitter. Sembrerebbe invece escluso, secondo le informazioni più accreditate, un ritorno di Dorsey, che si è dimesso già due volte da ‘comandante in capo’ di Twitter. Anche perché non è riuscito a trovare nuove fonti di introiti, molto necessari, in questo momento per il social.

Sheryl Sandberg possibile nuovo Ceo di Twitter
Sheryl Sandberg, ex direttrice operativa di Meta, potrebbe subentrare a Musk alla guida di Twitter. Foto Ansa/Epa Jim Lo Scalzo

Il 20 dicembre l’emittente televisiva statunitense Cnbc, citando alcune fonti ben informate, sosteneva che il proprietario di Twitter stesse cercando “attivamente” un suo sostituto. Adesso l’ultimo tweet di Musk che, ancora una volta, lascia tutti nel dubbio sul suo futuro. Nell’attesa di un nuovo post o un altro sondaggio. Una cosa è certa. Da quando, alla fine di ottobre, Elon Musk ha formalmente acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari – dopo mesi di trattative, scambi di accuse col management e un processo – le acque del social che cinguetta sono perennemente agitate. Appena una settimana fa Musk ha fatto sospendere (salvo poi riammetterli) gli account Twitter di diversi giornalisti statunitensi che si occupano del social e del suo proprietario multimiliardario.

Le contraddizioni di Musk

Una mossa arrivata dopo che il patron della piattaforma ha cambiato la sua politica sugli account che tracciano i jet privati, compreso il suo. Alcuni dei profili sospesi avevano twittato sulla sospensione dell’account dello studente che tracciava il jet di Musk, @ElonJet. Sono in tanti ora a criticare Elon Musk. Il nuovo proprietario di Twitter aveva infatti di recente assicurato che “il mio impegno per la libertà di parola riguarda anche l’account che segue il mio aereo. Nonostante questo comporti un rischio per la sicurezza personale“. Un’affermazione smentita dai fatti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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