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Parlamento Ue, lo scandalo delle tangenti del Qatar: “Sacchi di denaro a casa della vicepresidente”

Eva Kaili arrestata "in flagranza" a Bruxelles. Arrestate in Lombardia moglie e figlia dell'ex eurodeputato Panzeri

Bufera politica e istituzionale senza precedenti sul Parlamento europeo. Dopo il fermo con l’accusa di corruzione dell’ex europarlamentare italiano Pier Antonio Panzeri ora è uno dei 14 vicepresidenti dell’Eurocamera, la greca Eva Kaili, a essere nei guai.

Nel corso delle perquisizioni a casa della vicepresidente socialdemocratica, la polizia belga ha trovato “sacchi di banconote“. La donna è stata arrestata.

La vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, in Qatar, durante l'incontro dell'1 novembre 2022 col ministro del Lavoro dell'Emirato che ospita i Mondiali di calcio. La donna è stata arrestata dalla polizia belga a Bruxelles: avrebbe intascato tangenti per centinaia di migliaia di euro
La vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, in Qatar, durante l’incontro dell’1 novembre 2022 col ministro del Lavoro dell’Emirato che ospita i Mondiali di calcio. Foto Twitter @CristianTudorEU

Parlamento, le accuse

È quanto si legge sul quotidiano belga L’Echo. Il dato chiarirebbe anche il perché Kaili, 44 anni, sia stata arrestata nonostante l’immunità parlamentare. Secondo il regolamento interno del Parlamento europeo, infatti, l’immunità decade in caso di flagranza di reato. Il Partito socialista greco (Pasok) ha immediatamente espulso Eva Kaili. Fermato anche il suo compagno: Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Pier Antonio Panzeri.

In sostanza, secondo gli inquirenti belgi, da tempo un gruppo di politici e funzionari era attivo presso il Parlamento Ue per propagandare un’immagine positiva di paesi come il Qatar. Da piccolo Stato ricchissimo e oppressore dei diritti umani l’Emirato avrebbe cercato di ‘riverniciare’ il proprio nome, in vista dei Mondiali di calcio, facendosi presentare sotto una luce positiva di fronte all’opinione pubblica europea.

Presunte tangenti

Per ottenere questo ‘restyling’ politico internazionale dal Qatar sarebbero arrivare regalìe e tangenti agli accusati. Il quotidiano belga Le Soir, che ha svelato l’inchiesta della magistratura di Bruxelles insieme al settimanale Knaak, ha citato a mo’ di esempio un tweet della vicepresidente Eva Kaili del 1 novembre, dopo un incontro col ministro del Lavoro del Qatar, Ali bin Samikh Al Marri.

L’esponente Ue, si legge, “si rallegra dell’impegno del Qatar a perseguire le sue riforme in materia di lavoro dopo i Mondiali 2022 e augura buon torneo“. Da anni, però, secondo i media occidentali, per far costruire gli stadi del Mondiali in corso Doha ha sfruttato il lavoro di migliaia di operai immigrati. Più di 6.500 dei quali sono morti a causa delle condizioni disumane in cui hanno dovuto lavorare.

Antonio Panzeri, 67 anni, accusato di aver preso mazzette per favorire la reputazione del Qatar
Pier Antonio Panzeri, 67 anni, ex deputato europeo del PD, accusato di aver preso mazzette per favorire la reputazione del Qatar, il paese ospitante dei Mondiali di calcio, come rispettoso dei diritti umani. Foto Ansa/Epa Stéphanie Lecocq

Panzeri e Visentini

Per quanto riguarda l’ex eurodeputato del PD, Pier Antonio, detto Antonio, Panzeri, ora in Articolo 1, gli inquirenti sospettano che sia intervenuto “politicamente con i membri” che lavorano al Parlamento europeo “a beneficio di Qatar e Marocco“. Lo si legge in uno degli atti dell’indagine di Bruxelles per “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere“.

Nel documento è scritto che comunque vige la “presunzione di innocenza“. Il 9 dicembre a Bruxelles è scattato il fermo di Panzeri ma non solo. La polizia ha sottoposto a fermo anche il segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini, 53 anni, anch’egli tacciato di “sospetta corruzione“. E ha bloccato anche Niccolò Figà-Talamanca, della ong No Peace Without Justice.

Arrestate moglie e figlia di Panzeri

Sabato 10 dicembre si è invece svolta davanti alla Corte d’Appello di Brescia l’udienza di identificazione – ossia la convalida dell’arresto – di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. Le forze dell’ordine avevano fermato le due donne nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) nella serata del 9 dicembre. Il tutto in esecuzione di un mandato di arresto europeo. Le due donne devono rispondere dell’accusa di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere. La stessa che ha portato agli arresti lo Antonio Panzeri e altre persone.

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Ha espresso piena collaborazione con la magistratura belga per far luce sull'eventuale corruzione in seno all'Eurocamera
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, 43 anni, maltese. Foto Ansa/Epa Claudio Bresciani

La presidente del Parlamento

Il Parlamento europeo si schiera con fermezza contro la corruzione” ha scritto in un tweet la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. “In questa fase non possiamo commentare le indagini in corso, se non per confermare che abbiamo collaborato e collaboreremo pienamente con tutte le autorità giudiziarie e di polizia competenti” ha sottolineato. “Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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