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Mascherina Covid contro l’influenza? “Teniamola, come i turisti orientali”

Per il virologo Pregliasco è sempre meglio indossarla al chiuso, sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati

La mascherina anti Covid funziona anche contro ogni altro virus di tipo respiratorio, come quello dell’influenza, e perciò può essere buona norma non abbandonarla. Soprattutto in tempi in cui, sostiene il virologo Fabrizio Pregliasco, “stiamo assistendo al ‘liberi tutti’ dei virus stagionali“.

Il Covid è in ribasso, almeno in termini di attenzione generale dell’opinione pubblica. Lo stesso Governo Meloni starebbe predisponendo un’ordinanza in cui si prevede l’ipotesi di far rientrare al lavoro dopo 4-5 giorni i positivi purché asintomatici. E, al di là del fatto che per fortuna non ci sono più le imposizioni dei mesi di piena pandemia, le mascherine non si usano più così frequentemente. Né nei luoghi chiusi, come negozi o treni, né quando si partecipa a eventi con i cosiddetti “assembramenti” di persone.

Il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

L’esempio dei turisti asiatici

Non abbiamo più quelle che sono state le attenzioni per il Covid” dice il virologo Fabrizio Pregliasco ad Adnkronos Salute. “Le mascherine, così come sono servite per Sars-CoV-2, possono servire per l’influenza e le altre infezioni respiratorie. Sia in termini preventivi per se stessi, che in termini protettivi per gli altri. Come facevano un tempo i turisti orientali“. In vari paesi asiatici, infatti l’abitudine a indossare la mascherina sul viso era radicata già in era pre-pandemica.

Mascherina e influenza

Seguendo il loro esempio, “se si ha una manifestazione clinica” influenzale, “questa protezione andrebbe indossata. Anche solo la mascherina chirurgica può ridurre il rischio diffusivo se si hanno sintomi. Quindi una forma di rispetto.” Quest’anno, tra l’altro è un anno intenso dal punto di vista dell’influenza. “Ora – spiega il docente di Igiene dell’università Statale di Milano – non abbiamo più neanche la situazione creata dalla pandemia. Cioè un’interferenza fra virus, dovuta al fatto che la presenza dominante di Covid schiacciava in qualche modo la capacità diffusiva di altri patogeni. Anche per una presumibile e non ancora chiarita immunità crociata, cioè difese immunitarie che rimangono attive per evitare altro. Oggi sicuramente la fanno da padrone i bimbi più piccoli, che sono un po’ gli ‘incendiari’ dell’epidemia influenzale“.

Foto Ansa/Telenews

L’epidemia dell’influenza stagionale è “un po’ in anticipo proprio perché c’è una quota di soggetti molto suscettibili” dopo gli anni in cui questi virus hanno colpito di meno. E cominciano a esserci sbalzi termici. “La mascherina può servire” ripete Pregliasco. Non solo per il Covid. “Come regolarsi sul suo utilizzo? Seguendo le stesse regole che valevano per il Coronavirus“, quindi indossandole sui mezzi pubblici, per esempio, e in generale in luoghi chiusi e affollati.

Foto Ansa/Epa Sem Van Der Wal

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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