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Covid, Schillaci: “I positivi asintomatici al lavoro dopo 4 giorni”

In arrivo la prima ordinanza del neo ministro della Salute, in considerazione del fatto che ormai siamo "nella fase endemica" del virus

Il neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, sta preparando un’ordinanza in tema di Covid e, in particolare, di quarantena e tamponi.

Lo ha annunciato egli stesso nel corso della trasmissione Porta a Porta su Rai Uno. “I pazienti asintomatici positivi al Covid, dopo 4 o 5 giorni, credo si possano far tornare all‘attività normale” ha detto Schillaci rispondendo al conduttore Bruno Vespa. “Anche chi ha una sintomatologia lieve può tornare prima, dopo almeno 24 ore di assenza di febbre. Magari con qualche precauzione come la mascherina, per proteggere i più fragili.”

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Il tema è appunto quello dell’addio ai tamponi di fine quarantena, tema che sarà affrontato in “un’ordinanza che stiamo mettendo a punto“. “Gli unici due Stati che hanno messo multe ai non vaccinati e le hanno poi revocate, sono Austria e Grecia. Per ora da noi sono rimaste, vediamo se ci saranno provvedimenti, in tal senso, da parte del Parlamento“, ha aggiunto Schillaci. Si tratta di sanzioni previste a carico dei cittadini con più di 50 anni che non si sono vaccinati contro il Covid-19. L’eliminazione di tali multe avrebbe dovuto avvenire attraverso un emendamento del Governo al decreto legge Aiuti ter, poi non presentato.

Il paragone con l’influenza

Siamo in una fase “endemica del Covid“. E “per tornare alla normalità dobbiamo avere le stesse accortezze che avevamo prima per l’influenza” ha spiegato il ministro a Porta a Porta del 16 novembre. “Quando si stava male con l’influenza – ha aggiunto – appena i sintomi finivano si rientrava al lavoro. Oggi siamo ancora più responsabilizzati in questo e usiamo la mascherina quando siamo in presenza di persone più fragili.”

Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Covid, il caso Gemmato

Intervenendo in merito alle polemiche seguite alle dichiarazioni del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, sui vaccini anti Covid, Schillaci ha detto: “Il sottosegretario ha chiarito la sua posizione. Si è vaccinato, è un farmacista, categoria che ha contribuito moltissimo alla vaccinazione in pandemia. La sua posizione è completamente chiara e in linea con quanto affermato dal primo ministro al G20 di Bali“. “Come ha detto il primo ministro – ha aggiunto – l’Italia contribuirà moltissimo alla lotta futura a altre pandemie.”

Tornando alla lotta al Covid, nei giorni scorsi il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Gianni Rezza (lo stesso dall’inizio della pandemia) aveva chiarito un punto chiave. Nel tempo, aveva dichiarato a un convegno a Milano, “abbiamo capito che con questo virus avremmo dovuto conviverci. Oggi siamo dunque nella fase della convivenza. Abbiamo cambiato paradigma, non cerchiamo più di bloccare completamente la circolazione virale ma di proteggere le persone più fragili.

Foto Ansa/Ciro Fusco

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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