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Trump si ricandida: “Biden ci porta alla guerra nucleare”

È in pista per le presidenziali del 2024. Ma deve temere anche Ron DeSantis e le tv di Murdoch

Donald Trump si ricandida alla Casa Bianca per le elezioni del 2024. L’annuncio è arrivato una settimana dopo le elezioni di midterm che hanno bocciato i candidati repubblicani di Camera e Senato fedeli all’ex presidente.

L’ex Commander-in-Chief degli Stati Uniti ha convocato la stampa nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. L’annuncio della ricandidatura è avvenuto davanti a una selva di bandiere a stelle e strisce. Per Trump il presidente Joe Biden, che lo ha sconfitto nel 2020, rappresenta il “declino” e “l’umiliazione” della nazione. Ciò in contrapposizione alla sua presidenza quando, a suo dire, il Paese era “in pace, prospero e rispettato sulla scena internazionale.” Anzi, con l’’occasione’ del missile caduto in Polonia, Donald Trump ha approfittato per fare un confronto con l’attuale amministrazione americana.

Foto Ansa/Epa Cristobal Herrera Ulashkevich

Con “me non sarebbe “mai accaduto, e anche i democratici lo ammettono” ha dichiarato Trump. Poi l’attacco frontale a Biden. “Oggi un missile è stato mandato probabilmente dalla Russia, 15 miglia dentro il confine della Polonia. La gente è impazzita e arrabbiata e noi abbiamo un presidente che si addormenta ai vertici internazionali e viene deriso. Ci sta portando sull’orlo della guerra nucleare.” Come noto, poche ore dopo è emerso che il missile caduto in Polonia probabilmente era un razzo di contraerea dell’esercito ucraino.

Trump, attacco a Biden

Vi assicuro che Joe Biden non avrà altri quattro anni” dice Trump. “Questa non sarà la mia campagna, questa sarà la vostra campagna” ha assicurato ai suoi sostenitori. E ha promesso il ritorno del suo movimento “MAGA” (Make America Great Again). Trump ha rilanciato anche l’altro suo vecchio slogan: “America first“. Così come l’immagine di una nuova “età dell’oro.” Ha poi vantato i presunti successi della sua presidenza, sorvolando sul caos della pandemia e ignorando la sua “big lie” (grande bugia) sulle elezioni – il fatto che Biden le avesse rubate – culminata nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. E Joe Biden? Gli ha risposto dal G20 di Bali con un tweet di poche parole: “Donald Trump ha tradito l’America.

Foto Twitter @ROBZIK

Problemi con Murdoch e DeSantis

Ma in realtà i problemi maggiori Trump li ha adesso nel ‘suo’ partito repubblicano. Soprattutto dopo le cocenti delusioni dei candidati a lui più vicini nelle elezioni di midterm dell’8 novembre scorso. Poco prima dell’atteso annuncio della ricandidatura l’ex presidente era stato attaccato dal suo principale potenziale rivale, Ron DeSantis, il governatore rieletto in Florida. Pur senza nominare Trump, DeSantis aveva sottolineato “una prestazione molto deludente (a Midterm, ndr), dato in particolare che le politiche di Biden sono molto impopolari” e che “gli indipendenti non hanno votato per i nostri candidati.” A questo si aggiunge Rupert Murdoch, editore di Fox News, una delle tv più vicine alle posizioni conservatrici. Murdoch, dice il Guardian, ha avvisato Trump che il suo impero mediatico non sosterrà alcun suo tentativo per tornare alla Casa Bianca. Nei giorni scorsi le sue testate, compresa Fox News, avevano accusato il tycoon del flop repubblicano al voto di medio termine.

Il governator della Florida, Ron DeSantis. Foto Ansa/Epa Cristobal Herrera

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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