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Gemmato: “Sui vaccini Covid non mi schiero”. Bufera sul sottosegretario alla Salute

PD, Terzo Polo e Sinistra-Verdi chiedono le dimissioni dell'esponente di FdI

I vaccini contro la pandemia di Covid fanno di nuovo capolino nella politica italiana e si riaccende subito la polemica. Alcune affermazioni del nuovo sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, sull’efficacia dei preparati fanno gridare allo scandalo le opposizioni: “Non prende le distanze dai no vax.”

Il PD, con il segretario Enrico Letta, ne chiede le dimissioni e auspica che la premier Giorgia Meloni prenda le distanze. Lo stesso fa Carlo Calenda, leader di Azione. La bufera politica sulle posizioni di Gemmato circa il Covid monta sempre di più con vari esponenti di opposizione che chiamano in causa la premier e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Lo stesso sottosegretario, esponente di Fratelli d’Italia, interviene con una nota. E precisa che le sue parole sono state “decontestualizzate e oggetto di facili strumentalizzazioni dall’opposizione“.

Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Foto Ansa/Rai

Ma cosa ha detto Gemmato su Covid? Ieri sera, 14 novembre, nel corso della trasmissione televisiva su Rai Due Restart-L’Italia ricomincia da te, il neo sottosegretario ha dichiarato che “per larga parte della pandemia l’Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità. Quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti“. All’osservazione del vicedirettore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, che “senza vaccini sarebbe stato magari peggio“, Gemmato ha replicato: “Questo lo dice lei. Non abbiamo l’onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini.”

“Gemmato se ne vada”

Affermazioni che hanno scatenato l’ira dell’opposizione. “Un sottosegretario alla Salute che nega i vaccini anti Covid non può rimanere in carica” scrive in un tweet il segretario dem, Enrico Letta. “Gemmato si deve dimettere” scrive a sua volta Carlo Calenda del Terzo Polo. “Un sottosegretario alla Salute che non prende le distanze dai no vax è decisamente nel posto sbagliato.”

Vaccinazioni a Milano. Foto Ansa/Matteo Corner

Interviene anche il leader dell’Alleanza Sinistra-Verdi, Nicola Fratoianni. “Immagino e spero – afferma Fratoianni – che nei prossimi minuti il professor Schillaci, ministro della Salute, prenderà le distanze dal suo sottosegretario per le sciocchezze che va dicendo in Tv.” “Se così non fosse, sarebbe uno schiaffo in faccia alla comunità scientifica del nostro Paese. Uno schiaffo in faccia alle migliaia di medici e personale sanitario che per due anni hanno combattuto duramente contro la pandemia.” “Un sottosegretario così – conclude Fratoianni – l’Italia non se lo merita di certo.

“Vaccini? Armi preziose”

I vaccini sono armi preziose” ha poi corretto il tiro Marcello Gemmato in seguito alle polemiche. “Sono stupefatto dalle strumentalizzazioni che l’opposizione sta montando in queste ultime ore in merito ad alcune mie dichiarazioni rilasciate ieri alla trasmissione Re-Start di Rai 2. Ho sempre sostenuto la validità dei vaccini e la capacità che hanno di proteggere soprattutto i più fragili“, ha precisato in una nota sul Covid. “Come sottosegretario alla Salute ed esponente di FdI – ha aggiunto – voglio sgombrare il campo da interpretazioni faziose e ideologiche. L’attività parlamentare di questi anni testimonia in maniera limpida e coerente la posizione mia e di FdI. Siamo passati dall’emergenza alla convivenza con il virus anche grazie ai vaccini, adesso è tempo di guardare avanti.”

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Foto Ansa/Chigi

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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