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Usa, elezioni infinite: repubblicani e democratici al fotofinsh

Al Senato il partito di Biden potrebbe ancora prevalere mentre alla Camera il Gop è avanti, ma di poco

Nella cosiddetta ‘democrazia più grande del mondo’, gli Usa, dopo 3 giorni dal voto di Midterm, l’8 novembre, non sono ancora definitivi i risultati elettorali. Non è chiaro, cioè, se il rinnovo della Camera dei rappresentanti e di un terzo del Senato veda prevalere i repubblicani, dati per favoriti sui democratici del presidente Biden. 

Continua infatti lo spoglio per decine di seggi della Camera. I repubblicani Usa sono in vantaggio: al momento hanno vinto 211 seggi contri i 198 dei democratici. Ma hanno ancora bisogno di altri 7 seggi per ottenere la maggioranza e quindi il controllo di questo ramo del Congresso. Il partito a cui si richiama Donald Trump continua dunque a essere a un passo dalla vittoria ma davvero di misura. Un dato che non è soddisfacente per il Grand old party (GOP). Da settimane i sondaggi indicavano un’ “onda rossa“, cioè una vittoria a valanga (l’elefante rosso è il simbolo del partito conservatore). Al contrario, secondo le attuali previsioni della Cnn, alla fine ci sarà un sostanziale equilibro di 213 seggi per il Partito democratico e 222 per il Gop, appena 4 in più della maggioranza minima.

Foto Ansa/Epa Justin Lane

Usa, Biden esulta

Da parte sua Joe Biden non smette di tirare sospiri di sollievo per il risultato del voto Usa. A un evento a Washington per ringraziare gli attivisti del partito, ha ricordato che si trattava della “prima elezione dopo l’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. E c’era la paura che la democrazia non superasse il test. Lo ha superato!” “Ce l’hai fatta Joe!” ha sintetizzato la sua vice Kamala Harris ripetendo la frase pronunciata in una telefonata, di cui il video era poi diventato virale, dopo la vittoria alle elezioni del 2020: “We did it Joe!” celebrando il successo alle Midterm. Dunque per la Camera dei Rappresentanti sarà necessario aspettare ancora dei giorni per avere una idea chiara della sua composizione. Il conteggio dei voti che prosegue in California, Oregon, Nevada e Arizona. Sono 35 i seggi ancora da assegnare.

I risultati del Senato

Al Senato Usa, nel frattempo, i Repubblicani possono contare su 49 seggi, i Democratici su 48. L’assegnazione della maggioranza spetterà a un trio di Stati ferocemente contesi in cui si rinnova il governatore: Nevada, Arizona e Georgia. Entrambe le parti possono ancora prevalere in Nevada e Arizona, dove si prevede che il conteggio delle schede in arrivo in ritardo durerà ancora diversi giorni. Anzi, potrebbe terminare, secondo le autorità elettorali locali, all’inizio della prossima settimana.

Joe Biden. Foto Ansa/Epa Shawn Thew

Per il risultato finale della Georgia sarà invece necessario aspettare il voto di ballottaggio fissato al 6 dicembre. Secondo alcuni analisti, il Nevada dovrebbe andare ai Repubblicani mentre l’Arizona dovrebbe restare appannaggio dei democratici. In tal caso il Grand old party salirebbe a quota 50 seggi, il partito dell’Asinello (il simbolo dei democratici) a 49. A quel punto sarebbe determinante il ballottaggio in Georgia tra il reverendo Raphael Warnock (al 49,42% col 95% delle preferenze scrutinate) e l’ex leggenda del football Herschel Walker (48,52%) imposto da Trump.

Herschel Walker, ex campione di football, candidato per i repubblicani in Georgia, al ballottaggio il 6 dicembre. Foto Ansa/Epa John Amis

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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