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Meloni al Quirinale, c’è la lista dei ministri

Consultazioni da Mattarella per far nascere il Governo di destra entro domenica 23 ottobre

È il giorno di Giorgia Meloni e del Centrodestra al Quirinale, oggi 21 ottobre. Nell’arco della giornata la presidente di Fratelli d’Italia dovrebbe ricevere l’incarico di formare il Governo dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Restano le ferite dello scontro con Berlusconi sugli audio pro Putin dell’ex premier. FdI teme uno ‘show‘ del Cavaliere al Colle davanti ai microfoni. “Insieme a tutta la coalizione del Centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” ha scritto Meloni su Facebook. “Siamo pronti a dare all’Italia un Governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo“. La leader di Fratelli d’Italia si recherà dunque al Colle insieme a tutta la coalizione alle 10.30, ma al termine del colloquio dovrebbe essere solo lei a parlare per tutti. “Nel momento in cui si va come coalizione, la dichiarazione la fa il leader della coalizione“, ha affermato Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Foto Ansa/Angelo Carconi

A questo punto il capo dello Stato avrà tutti gli elementi per trarre le sue conclusioni ed eventualmente nel pomeriggio convocare al Quirinale la presidente del Consiglio incaricata. Giorgia Meloni potrebbe accettare senza riserva, e dunque subito indicare la lista dei ministri. I quali non devono comunque essere sgraditi al presidente della Repubblica perché è lui che, ai sensi della Costituzione, ha il potere di nominarli. Resta celebre il caso di Paolo Savona che nel 2018 M5S e Lega indicarono all’Economia ma che Mattarella bocciò senza appello.

Il Governo nel weekend

Il giuramento del Governo Meloni potrebbe arrivare tra il tardo pomeriggio di sabato 22 ottobre e la mattinata di domenica 23 ottobre. Seguirà la cerimonia della campanella, il primo Consiglio dei ministri e il dibattito sulla fiducia in Parlamento tra martedì 25 e mercoledì 26 ottobre. Tutto questo naturalmente se la maggioranza di Centrodestra uscita vincitrice dalle elezioni sarà riuscita a trovare l’intesa per dar vita al nuovo esecutivo. Perché può ancora succedere di tutto, dopo la deflagrazione dello scontro fra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni.

Antonio Tajani. Foto Ansa/Epa Patrick Seeger

I ministri di Meloni

I ministri? La lista è pronta, dicono da Fratelli d’Italia. Sotto al nome della premier Giorgia Meloni ci sarebbero Matteo Salvini e Antonio Tajani come vicepremier. Gianbattista Fazzolari sarebbe il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Poi, arrivano i ministeri più importanti. Per l’Interno il nome resta quello di Matteo Piantedosi, prefetto di Roma in quota Lega. Alla Difesa, scrive il Corriere della Sera, andrà con ogni probabilità Guido Crosetto. Gli Esteri resterebbero ad Antonio Tajani, malgrado i politicamente devastanti audio pro Putin di Berlusconi. Responsabile degli Affari europei sarebbe il già eurodeputato, nonché ex governatore pugliese, Raffaele Fitto. Il ministero all’Economia, quello che tiene i cordoni di tutte le borse, andrà a Giancarlo Giorgetti. quello dei Trasporti a Matteo Salvini.

Il primo ad arrivare al Quirinale, nel primo giorno di consultazioni, il 20 ottobre, è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Poi è stata la volta del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Le consultazioni sono quindi proseguite con l’incontro con la delegazione del Gruppo delle Autonomie del Senato, seguito dal Misto mezz’ora dopo. Dopo una pausa e la telefonata con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, le consultazioni sono quindi riprese alle 16. A colloquio con il capo dello Stato la delegazione del Gruppo Misto e l’Alleanza Verdi-Sinistra. Quindi a partire dalle 17 e distanziati di un’ora i Gruppi Terzo Polo, M5S e PD, guidati dai rispettivi leader Carlo Calenda, Giuseppe Conte ed Enrico Letta.

Giancarlo Giorgetti. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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