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Berlusconi attacca Zelensky in un nuovo audio ‘rubato’. Resa dei conti in Forza Italia

L'ex premier nella bufera nel giorno in cui l'Europa assegna il Premio Sacharov al popolo ucraino

Un secondo audio ‘rubato’ di Silvio Berlusconi semina nuove tensioni nella maggioranza di Centrodestra e, questa volta, anche in Forza Italia. Dal 20 ottobre le prime consultazioni dei partiti al Quirinale per la formazione del Governo. Che però appare già in difficoltà prima di nascere.

Dopo l’esclusiva La Presse del 18 ottobre con le parole di Berlusconi sui “rapporti riallacciati” con Putin, le “bottiglie di vodka” e la “lettera dolcissima” che l’autocrate russo gli avrebbe scritto per il compleanno, oggi 19 ottobre emerge un nuovo audio. Sempre raccolto da un anonimo deputato forzista che poi lo ha girato a La Presse. Con quale intento non è chiaro. Ma di certo gli effetti politici dirompenti sul nascente Governo Meloni sono dietro l’angolo.

Cosa ha detto Berlusconi

Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky” dice nel secondo audio il leader di Forza Italia. “Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…“. “Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia?” continua il Cavaliere. “Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina. E le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche“.

Zelensky sotto rito

Le due repubbliche – prosegue Berlusconi – subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu‘. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale“. Con “le truppe che dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera. E mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso. Un’altra settimana per tornare indietro.

Berlusconi e Putin nel 2005 a Soci, in Russia. Foto Ansa/Epa

È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini. Che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina“, conclude Berlusconi. “La guerra condotta in Ucraina la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘Non attacco più’, finiva tutto (…). Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce” ha detto ancora il Cavaliere. Per poi chiosare: “Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo. Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io.

Opposizione all’attacco

Le parole di Berlusconi confermano che FI è un partito inaffidabile e chiaramente schierato con la Russia. Il Ppe dovrebbe prendere posizione e Antonio Tajani non dovrebbe diventare ministro degli Esteri. Meloni non ha una maggioranza con cui poter governare” scrive su Twitter Carlo Calenda. Enrico Letta, segretario del PD, commenta che le dichiarazioni di Berlusconisono gravissime, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa. Il governo Meloni sta nascendo sotto il segno della peggiore ambiguità.” Anche il leader M5S attacca le parole di Berlusconi, giudicandole “inaccettabili per l’Italia“. Dopo le dichiarazioni del leader di FI sull’Ucraina, dice Giuseppe Conte, “si pone seriamente un problema per il nostro Paese. Non credo che possa essere accettato che Forza Italia esprima un ministro degli Esteri.

Foto Ansa

Berlusconi, Tajani corre ai ripari

Ma il punto vero, adesso, è la tenuta di Forza Italia: cosa sta accadendo nel partito? Licia Ronzulli, capogruppo al Senato, attacca il deputato che ha diffuso l’audio di Berlusconi. “È spregiudicato per non dire criminale che qualcuno tra i 45 eletti alla Camera possa prestarsi a riferire parole del presidente che andavano contestualizzate.” Su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, prova a confermare il “filoatlantismo mio e di FI” dopo le parole di Berlusconi. “Domani sarò al Summit del Ppe per confermare la posizione europeista, filo atlantica e di pieno sostegno all’Ucraina mia e di FI. In tutte le sedi istituzionali non è mai mancato il nostro voto a favore della libertà e contro l’invasione russa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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