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Emergenza gas, Draghi e l’accordo sul price cap: “È andata bene”

Nell'ultimo incontro con la stampa da premier, a Bruxelles, l'ex capo della Bce loda l'intesa all'ultimo minuto sul tetto ai prezzi dell'energia

Mario Draghi dà il suo addio alla politica da premier parlando a Bruxelles, a margine del Consiglio europeo del 21 ottobre. Nello stesso giorno in cui a Roma Giorgia Meloni riceve l’incarico di formare il nuovo Governo da Sergio Mattarella.

Questa è la mia ultima conferenza stampa a Bruxelles, e la mia ultima da presidente del Consiglio” ha detto Draghi. “Voglio ringraziare tutti voi giornalisti, in particolare voi di base a Bruxelles. Raccontare quello che succede qui è difficile, può richiedere lunghe nottate ma è essenziale.” Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “L’Ue è fondamentale, l’Italia deve essere al centro del progetto europeo con la credibilità, l’autorevolezza, la determinazione che si addice a un grande Paese come il nostro“, ha aggiunto.

Foto Ansa/Filippo Attili

Abbiamo sempre detto che la risposta alla crisi deve essere europea, dobbiamo preservare l’unità dei nostri Paesi, essenziale per imporre la massima pressione sulla Russia“, ha aggiunto Draghi. “Dobbiamo preservare il mercato unico, impedire il rischio di instabilità finanziaria. Una forte risposta europea è essenziale per l’Italia e anche per l’Europa“, ha aggiunto il premier uscente. E ha quindi ricordato come le conclusioni del Consiglio europeomostrano che l’Unione è unita. Il pacchetto accoglie tutte le proposte dell’Italia“.

Draghi: “Avremo bollette più basse

La decisione della notte ha portato a un calo del prezzo del gas. Dopo l’accordo le quotazioni hanno perso il 10% a dimostrazione che la componente speculativa è rilevante. Questo è il modo in cui andava affrontata la crisi dall’inizio. E si tradurrà presto in bollette più basse“, ha detto ancora Draghi nella conferenza stampa finale. “Ci aspettiamo che” nelle prossime settimane “i ministri dell’Energia e anche l’Ecofin arrivino a una decisione operativa” sull’energia e “il finanziamento del fondo comune. Questo è l’auspicio che tutto il Consiglio europeo ha espresso“.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con Mario Draghi. Foto Ansa

L’Italia è uno Stato molto forte e ha mostrato una enorme potenza e credibilità. E le performance economiche italiane stanno andando molto bene“, ha aggiunto Draghi rispondendo a chi gli chiedeva di eventuali reazioni dei mercati quando andrà via da Palazzo Chigi. In pratica il 20 e 21 ottobre, a livello europeo si è trovata un’intesa al fotofinish sul gas, dopo 12 ore di tensioni, attacchi incrociati, musi lunghi. Poi, l’accordo al fotofinish.

Il dossier energia e il price cap

L’Ue salva l’unità di fronte al nemico russo sul dossier più difficile, quello dell’energia. Lo fa limando, parola per parola, delle conclusioni che restano abbastanza ambigue da lasciare tutti e 27 soddisfatti a metà. Ma per il partito del price cap e del nuovo Sure sull’energia, l’intesa registra dei passi avanti. Quanto meno rispetto a venti giorni fa quando tutto sembrava sfaldarsi. Tanto che Mario Draghi, lasciando l’Europa Building, sottolinea: “È andata bene“. L’accordo, infatti, mette nero su bianco “l’urgenza delle decisioni concrete” da prendere sul gas. Ora toccherà al nuovo Governo di destra portare avanti gli interessi dell’Italia in Europa.

La Centrale di Cogenerazione e Teleriscaldamento di Milano Famagosta. Foto Ansa/Matteo Corner

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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