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Lega, Bossi contro Salvini: arriva il Comitato del Nord

Il fondatore si smarca dal segretario e mette in campo una corrente partitica per l'autonomia immediata, perché "il popolo del Nord va ascoltato"

Umberto Bossi scatena fibrillazioni nella Lega di Matteo Salvini dopo i risultati deludenti delle elezioni del 25 settembre. Il fondatore prepara il contrattacco e il suo stesso ritorno sulla scena. Ma questa volta con un progetto antagonista che rischia di indebolire la leadership salviniana.

Quello che sto facendo – dice Bossi all’Adnkronos – è in linea con ciò che ho fatto tutta la vita: far valere le ragioni del Nord. Ribadisco che ‘Comitato Nord’ è un comitato interno alla ‘Lega per Salvini premier’“. Nel Comitato “non sono coinvolti nomi – dice ancora il fondatore della Lega Nord che non fanno parte del partito. Alla base c’è il rispetto della militanza“. “Le persone alle quali do mandato per l’organizzazione – dichiara Bossisono l’europarlamentare Angelo Ciocca con il compito di tenere i rapporti con i militanti e le istituzioni europee. E Paolo Grimoldi per gestire le relazioni regionali. Ho scelto i due esponenti della Lega per aiutarmi nel progetto poiché il comitato è interno alla Lega Salvini premier“.

Foto Ansa/Fabio Frustaci

Il vessillo è quello che ha fatto grande gli ideali della Lega: l’autonomia per il Nord. Il fazzoletto e la cravatta verdi sono i nostri simboli di libertà“, conclude il Senatur. È uno strappo dal partito, quello di Bossi, perché la nuova realtà agirà sì dentro al movimento ma per forza di cose dovrà dialogare, e forse scontrarsi, con con la leadership di Matteo Salvini. La corrente ha già un nome: Comitato del Nord. Le adesioni sono aperte a partire dal Veneto e dalla Lombardia. Sembrava fino all’altro giorno escluso il Senatur da un posto in Parlamento dopo 35 anni consecutivi. “Non è eletto” è stata la prima versione uscita dalle urne. E l’interessato aveva parlato di un messaggio “chiaro e inequivocabile” che viene dai cittadini perché “il popolo del Nord va ascoltato“. Poi aveva spiegato che non avrebbe voluto candidarsi ma di averlo fatto “per rispetto della militanza“.

Matte Salvini. Foto Ansa/Matteo Corner

Bossi e il popolo del Nord

Addirittura Salvini aveva pensato di farlo rientrare con una nomina a senatore a vita. Ma non ce n’è stato bisogno perché il ministero dell’Interno ha fatto chiarezza in poco tempo sull’assegnazione dei seggi. Bossi, da deputato, entrerà di nuovo il Parlamento dalla porta principale. E ora sarà quella “militanza” a sostenere lui e i suoi nel portare avanti le ragioni del Nord. Così come nel cercare di riconquistare in queste regioni centinaia di migliaia di preferenze perse per strada il 25 settembre. L’iniziativa di Umberto Bossi ha dato sicuramente forza a chi dentro la Lega ritiene irrinunciabile il discorso dell’autonomia. Il cosiddetto popolo del Nord, fatto anche di tanti piccoli imprenditori, torna alla carica e sembra apprezzare l’iniziativa del Senatur.

Roberto Calderoli. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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