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Elezioni, il trionfo di Giorgia Meloni: “Governerò per unire il popolo”

Parole 'ecumeniche' dalla premier in pectore che cita anche San Francesco. Morale a terra nel PD, tace Letta, probabili le sue dimissioni

Giorgia Meloni stravince e si prende l’Italia con gli alleati interni indeboliti e la Lega di Salvini vicina al crollo. Al Senato la coalizione di Centrodestra prende almeno 114 seggi e mette in sicurezza la possibilità di governare in autonomia. Alla Camera sfiora il 43% e vola.

Tiene Forza Italia, almeno rispetto agli ultimi sondaggi. FdI di Giorgia Meloni è infatti nettamente il primo partito italiano con oltre il 26% di consensi, seguito dal PD che non sfonda il tetto minimo cercato del 20% e si ferma al 19%. Il Movimento Cinque Stelle è il terzo partito italiano col 15%. Crolla invece la Lega all’8,5%, tallonata da Forza Italia data all’8%. Il Terzo Polo di Calenda e Renzi non sfonda e prende meno voti di Forza Italia. Nei collegi uninominali Pierferdinando Casini batte Vittorio Sgarbi a Bologna, mentre il ministro degli Esteri uscente, Luigi Di Maio, perde contro l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a Napoli.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Foto Twitter @GiorgiaMeloni

Meloni: “Uniremo gli italiani

Se saremo chiamati a governare la Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l’orgoglio di sventolare il tricolore“. Accolta da un grande applauso, la leader di Fratelli d’Italia, parla da ‘premier in pectore’, facendo un discorso ecumenico e salutando i militanti raccolti nell’Hotel Parco dei Principi per la nottata elettorale. Un victory speech, breve, decisamente sobrio, dai toni pacati, senza toni retoricamente trionfalistici. Non più di 6 minuti, in cui Giorgia Meloni lancia un messaggio di pacificazione nazionale dopo una campagna elettorale spesso molto aggressiva.

La capogruppo del PD alla Camera, Debora Serracchiani, ha commentato: “È un giorno triste”. Foto Ansa/Fabio Frustaci

È il tempo in cui – esordisce – gli italiani potranno avere un Governo che esce da una loro indicazione. È stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede ora il contributo di tutti“. Quindi, definisce questo storico trionfo elettorale “non un punto di arrivo ma di partenza“. “Da domani – assicura – dobbiamo dimostrare il nostro valore“.

Il messaggio al popolo di destra

Meloni tuttavia non dimentica di inviare un messaggio emotivamente forte alla sua comunità, quella della destra italiana, che per la prima volta nella storia della Repubblica vince le elezioni. “Il fatto che Fdi sia primo partito – osserva – significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente per tanti di noi una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di vederla“. Poi ringrazia gli alleati, “che non si sono mai risparmiati“, il suo staff, la sua famiglia, ma soprattutto “gli italiani che non mai creduto alle mistificazioni“.

Matteo Salvini. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Nel momento più felice della sua esperienza politica, Giorgia Meloni chiude il suo intervento con una lode al valore della coerenza e della tenacia. Rivendica di “non aver mai mollato“. “Sin da quando siamo nati – sottolinea – ci hanno sempre dato per spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito“. E ribadisce che “nessuna scommessa è impossibile“. “Proprio per questo – conclude – vorrei citare una frase di San Francesco: ‘cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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