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Elezioni, ecco i big bocciati dagli elettori

Fuori Bonino, Di Maio, Sgarbi, Pillon, De Magistris e Paragone. Dentro Fascina, Crisanti, Santanché e Casini

Le elezioni riservano sorprese in termini di candidati celebri non eletti. Si va dal ministro degli Esteri uscente, Luigi Di Maio, alla storica leader dei radicali ed ex ministra, Emma Bonino, fino al leghista Simone Pillon.

Dopo 10 anni da deputato e 5 cinque da ministro il n.1 della Farnesina, Luigi Di Maio, non conquista il suo seggio in Parlamento. Alle elezioni, nello stesso collegio di Napoli in cui si trovava Di Maio, era candidata, con Azione dopo la sua fuoriuscita da Forza Italia, anche Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale nel governo Draghi. Ha ottenuto solo il 7% circa. È probabile che nessuno degli ex membri di Forza Italia confluiti nella forza di Calenda – inclusa l’ex ministra Mariastella Gelmini – troverà posto in Parlamento.

Da sin., Luigi Di Maio e Vittorio Sgarbi, entrambi fuori dal Parlamento

In dubbio anche il fatto che +Europa riesca a superare il 3%. Se il dato sarà confermato, il partito non parteciperà quindi alla distribuzione dei seggi in Parlamento dopo queste elezioni, e i suoi voti si trasferiranno proporzionalmente al resto della coalizione. La leader Emma Bonino ha perso la sua competizione personale nel collegio uninominale del Senato di Roma. Si è classificata al secondo posto, a 3 punti percentuali dalla candidata della destra. Eletti invece alla Camera il presidente di +Europa Riccardo Magi e il segretario Benedetto Della Vedova, candidati all’uninominale a Torino e a Milano. Della Vedova ha sconfitto Giulio Tremonti, di Fdi.

Elezioni, fuori Paragone e De Magistris

Fra coloro che non hanno conquistato un seggio in Parlamento a queste elezioni ci sono anche l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare. Il partito non ha superato la soglia del 3%. Non eletti neppure il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, candidato in 5 collegi plurinominali in Puglia e Lombardia, e Mario Adinolfi di Alternativa per l’Italia.

Simone Pillon. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Gli elettori hanno silurato Simone Pillon, ex senatore della Lega, promotore nel 2018 di un disegno di legge molto contestato in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei bambini. Sconfitto anche Vittorio Sgarbi, candidato al Senato nel collegio uninominale di Bologna con Noi moderati nella coalizione della destra. Lo ha superato il candidato del Centrosinistra, Pier Ferdinando Casini, che nel 2023 festeggerà il suo quarantesimo anno in Parlamento.

Fascina vince senza aver fatto campagna

L’unico parlamentare di Impegno civico, il partito politico di Luigi Di Maio, sarà Bruno Tabacci, storico leader di centro. Era candidato alla Camera e ha vinto all’uninominale in un collegio di Milano. Entrerà alla Camera anche Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, a sua volta eletto, ma al Senato, al collegio uninominale di Monza. Fascina ha ottenuto il 36% dei voti superando di diversi punti sia la candidata del M5S sia quello del Centrosinistra senza aver fatto nemmeno un evento di campagna elettorale in Sicilia, a Marsala, dove era candidata.

Marta Fascina. Foto Ansa/Matteo Corner

Cottarelli ripescato nel proporzionale

Cremona manda in Senato Daniela Santanché, della destra, che ha battuto il candidato del centrosinistra Carlo Cottarelli. Il quale tuttavia sarà ripescato nel proporzionale previsto da queste elezioni. Diventeranno senatori anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, per la destra. E il virologo Andrea Crisanti, candidato come capolista del Partito Democratico nella circoscrizione Estero. La presidente del Senato uscente, Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata rieletta nel collegio per il Senato in Basilicata. Isabella Rauti, candidata sempre per la destra, ha battuto il dem Emanuele Fiano nel collegio uninominale di Sesto San Giovanni (Milano).

Elezioni, dentro Dalla Chiesa e Cucchi

Entrerà alla Camera, per la prima volta e per la destra, la conduttrice Rita Dalla Chiesa che ha vinto la sua personale sfida alle elezioni nel collegio uninominale di Molfetta, in Puglia. Il collegio uninominale per il Senato a Firenze è stato invece guadagnato da Ilaria Cucchi, candidata per Alleanza Verdi-Sinistra. Aboubakar Soumahoro, sindacalista diventato un simbolo della lotta dei braccianti, ha perso di poco all’uninominale di Modena con la candidata di Centrodestra.

Ilaria Cucchi. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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