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Roma celebra la “Negroni Week”: l’appuntamento con uno dei più famosi drink al mondo

Torna nella Capitale l'evento a livello internazionale dedicato al conosciutissimo cocktail e alle sue più originali rivistazioni

A Roma torna l’appuntamento con la Negroni Week, la settimana dedicata al celebre drink famoso in tutto il mondo. Dal 12 al 18 settembre i bartender coinvolti nell’iniziativa, sono chiamati a proporre, oltre alla versione classica, anche alcune rivisitazioni del cocktail.

La Capitale torna ad ospitare, iniziato lo scorso 12 settembre e fino al 18, la Negroni Week. Una settimana in cui il drink conosciuto in tutto il mondo viene celebrato da esperti bartender con versioni classiche e rivisitate. Si tratta di un cocktail che ha una storia italiana al 100% e come rivela nota che diffonde l’evento, la sua origine è particolarmente affascinante.

Roma Negroni Week

Il comunicato, che rivela alcuni dettagli della Negroni Week, riporta alcuni aneddoti e ricette forniti da Gianluca Storchi, barmanager globetrotter di Giulia Restaurant e a Riccardo Marinelli e Valerio Visentin, rispettivamente consulente e barmanager della Terrazza Les Étoiles, presso l’hotel Atlante Star di Roma.

La storia del Negroni

Come rivela Riccardo Marinelli: “Il Negroni è il drink più venduto al mondo negli ultimi anni e rappresenta l’icona italiana per eccellenza“. Il barmanager della Terrazza Les Étoiles spiega ancora: “La sua struttura permette, con soli tre ingredienti, di accorpare gli elementi strong e balsamici del gin, quelli amari dati dal Campari e le note agrumate e dolci del Vermouth all’italiana, o Vermouth Rosso“. Si tratta di una delle prime bevande italiane che mette insieme diversi elementi e come narra la storia, fu il conte Camillo Negroni a portare in Italia, per l’esattezza a Firenze, il gin da Londra. L’origine di questo famosissimo cocktail racconta che il conte chiese al suo bartender di fiducia, Fosco Scarselli, di aggiungere il gin all’Americano. In questo modo, nacque un nuovo modo di bere l’Americano: alla maniera del conte Negroni. Lo stesso che, difatti, diede il nome al celebre drink.

Gianluca Storchi Giulia Restaurant
Gianluca Storchi Giulia Restaurant

Come rivela la nota, la particolarità del Negroni (secondo quanto riferiscono gli esperti di mixology) è di avere una ricetta altamente modificabile. Per chi lo preferisce più morbido si può variare la grammatura in favore del Vermouth, per chi lo gradisce più amaro sarà necessario aumentare la grammatura di bitter. La versione più strong, infine, vedrà prevalere il gin. Ma oltre a queste modifiche lineari, il Negroni si sottopone anche a variazioni più articolate con l’aggiunta di altri elementi. Così, in occasione della Negroni Week, queste molteplici variazioni, saranno proposte da diversi locali della Capitale come Giulia Restaurant e Les Étoiles.

Le variazioni originali

Il barmanager di Giulia Restaurant, Gianluca Storchi, per la Negroni Week ha pensato a una versione speciale del drink, aggiungendo alla ricetta classica una punta di amaro balsamico. Questa bevanda è cotta in sous-vide (sottovuoto a bassa temperatura) con l’aggiunta di lamponi freschi e petali di rosa di Damasco. Servito poi leggermente affumicato con del rabarbaro per esaltare le parte di note fruttate e speziate del cocktail. “Per chi ama il mondo della mixology e del bere miscelato, il Negroni rappresenta la maturità del drink, perché chi lo ordina sa esattamente cosa vuole bere riconoscendo pregi e difetti di ogni diversa mano che lo prepara – spiega Storchi – è un drink ‘adulto’ per clienti esigenti, adatto per un aperitivo corposo o un dopocena“.

Negroni Les Etoiles
@Credits Alberto Bassetti – Negroni Les Étoiles

Il bartender della Terrazza Les Étoiles a Roma, Valerio Visentin, in occasione della settimana dedicata al famoso cocktail, propone, invece: Negroni nel bosco. Un pre-mix con liquore alla ciliegia e frutti di bosco, vanno a legare ed esaltare le note morbide del Vermouth e a contrastare quelle del Campari. Per conferire ulteriore freschezza e sentori di bosco al cocktail, sono state aggiunte due gocce di Pino mugo. Infine, in aggiunta, anche l’olio essenziale di pompelmo per donare un tocco agrumato. Il drink va lavorato in throwing, una tecnica per raffreddare, diluire e ossigenare che alla fine dona una bevuta molto più setosa al palato. Perfetto per aperitivo, ma anche in questo caso, adatto al dopocena.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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