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Covid, l’Oms: “Il mondo mai così vicino alla fine della pandemia”

Ma il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità avverte: "Si continui a vaccinare". In due anni e mezzo 6,5 milioni di morti e 610 milioni di contagi

Per la prima volta dopo quasi tre anni di Covid, il direttore dell’Organizzazione mondiale delle sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, parla espressamente di possibile prossima fine della pandemia.

In buona sostanza, il mondo non è mai stato in una posizione migliore per porre fine alla pandemia di Covid-19. Sinora, stando ai dati della statunitense Johns Hopkins University, a livello planetario si sono verificati quasi 610 milioni di contagi da Coronavirus. Le vittime del Covid, la patologia che si innesca dal Sars-CoV-2, sono state 6,5 milioni. Finora sono state somministrate oltre 12 miliardi di dosi di vaccino anti Covid.

Foto Ansa/Epa Martial Trezzini

La scorsa settimana, il numero di decessi settimanali per Covid-19 è sceso al minimo da marzo 2020” ha detto Tedros in conferenza stampa. “Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia“, ha sottolineato, aggiungendo però che “non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano“. “Un maratoneta non si ferma quando vede il traguardo. Corre più forte, con tutta l’energia che gli resta. Anche noi dobbiamo farlo. Possiamo vedere il traguardo. Siamo in una posizione vincente. Ma ora è il momento peggiore per smettere di correre.

Un piano in 6 documenti

Occorre in realtà un piano ben definito per poter ufficialmente decretare la fine della pandemia da Covid. Per questo l’Oms ha annunciato la pubblicazione di 6 brevi documenti con le azioni chiave per “chiudere questa sfida.” Si tratterebbe di testi basati “sulle evidenze e sull’esperienza accumulate negli ultimi 32 mesi“. Serviranno a evidenziare “ciò che funziona meglio per salvare vite umane, per proteggere i sistemi sanitari ed evitare sconvolgimenti sociali ed economici.

Il ministro della Salute Roberto Speranza. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Il vaccino anti Covid

Ancora una volta, l’Oms ribadisce l’importanza della vaccinazione per indebolire e sconfiggere il virus. “Esortiamo tutti i Paesi a investire nella vaccinazione del 100% dei gruppi più a rischio, inclusi operatori sanitari e anziani. Una priorità assoluta sulla strada verso una copertura vaccinale del 70% della popolazione generale.” Inoltre, il direttore generale invita a continuare a fare test e “integrare i servizi di sorveglianza e testing per Covid con quelli per altre malattie respiratorie, inclusa l’influenza.” Inoltre, l’Oms esorta i Governi a garantire la giusta assistenza e le cure a tutta la popolazione. “Assicuratevi di avere un sistema in atto per poter fornire ai pazienti l’assistenza giusta per loro e integrare l’assistenza Covid nei sistemi di cure primarie. Fate piani per la gestione di picchi di casi e assicuratevi di avere le forniture, le attrezzature e il personale di cui ci sarà bisogno.”

Hub vaccinale a Napoli. Foto Ansa/Ciro Fusco

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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