La regista Susanna Nicchiarelli porta sul grande schermo Chiara e la sua continua ricerca storica su figure femminili. Con le gesta attoriali di Margherita Mazzucco nel ruolo della protagonista. 

Chiara racconta la storia di una giovane fondatrice dell’ordine delle Clarisse che progetta la sua fuga lasciando la casa paterna per unirsi all’amico Francesco d’Assisi e unirsi al voto di povertà. Chiara ha 18 anni, e sarà (forse) grazie alla sua età che troverà in lei la purezza nel voler affermare la sua anima abbattendo le barriere di un mondo patriarcale alla base della Chiesa. Difatti, la futura Santa non avrà intenzione di piegarsi dinanzi a nessun oppositore, perché desiderosa di contribuire alla diffusione della parola di Cristo.

Photo Credits: Teresa Comberiati

Susanna Nicchiarelli, con Chiara continua la sua indagine nella profonda conoscenza di figure femminili che, grazie alla loro carismatica forza hanno tracciato la sua storia. Questa volta – la regista – lo fa guardando nell’ambito religioso e incontrando il fascino delle gesta della Santa d’Assisi, ovvero Chiara. Nel film, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2022, la protagonista ha il volto di Margherita Mazzucco. Non altro che l’attrice che ha rivestito i panni di Elena ne L’amica geniale.

Chiara: il racconto della frustrazione alla rigidità della Chiesa

E’ la lotta di libertà di una donna che diventerà Santa e che si unirà ad altre donne. Nicchiarelli con Chiara evidenzia una storia di emancipazione femminile letta come simbolo, come vita ideale esaltandone le caratteristiche che la faranno Santa, come quelle più d’impatto che l’hanno resa una sorta di eroina religiosa, in un periodo in cui la Chiesa non considerava affatto sullo stesso piano uomini e donne. La stessa Chiara si sentirà tradita dallo stesso amico Francesco quando, quest’ultimo sarà costretto a scrivere le regole secondo cui frati e monache sono tenuti a stare lontani.

Photo Credits: Teresa Comberiati

Con Chiara vi è un esplicito ritorno alle origini della figura umana quanto anche del pensiero. Non solo vi è un lavoro accurato di ricerca della regista, anche riguardo alla lingua. Difatti, Susanna Nicchiarelli si affida alla lingua volgare duecentesca. La storia crea fusione con un’istantanea quasi pittoresca, che si rifà alla rivoluzione pittorica portata da Giotto. Nonostante vi sia un’attenzione alla scarnificazione di quel mondo religioso, il racconto frammentato spezza la fruizione narrativa, rallentando il processo di avvicinamento allo spettatore. Il film è stato presentato in concorso alla 79esima Mostra internazionale di Venezia ed è una produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula. Nella giornata conclusiva di oggi 10 settembre 2022, è arrivata la notizia del suo Premio Lizzani conferito dall’associazione ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici tra i  Premi collaterali. Nelle foto parte del Red Carpet fatto dagli attori del lungometraggio di Susanna Nicchiarelli raccontato dalle immagini di VelvetMAG.

Photo Credits: Teresa Comberiati