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Strage in Canada, il killer ancora in fuga muore dopo l’arresto

Due fratelli, Damien e Myles Sanderson, hanno massacrato a coltellate 10 persone e ne hanno ferite altre 18. Entrambi sono morti

Si è chiusa in Canada la caccia all’uomo dopo la strage nella riserva della James Smith Cree Nation fra il 4 e il 5 settembre. La polizia stava cercando uno dei due killer ancora in fuga. 

Dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Damien Sanderson, 31 anni, nel pomeriggio del 5 settembre, le forze dell’ordine hanno arrestato il 7 settembre il fratello dell’uomo, Myles Sanderson, 30 anni, che era ancora in fuga e che è morto. Myles infatti, secondo la versione ufficiale, si sarebbe inflitto ferite letali prima di essere bloccato dagli agenti nei pressi della città di Rosthern ed è deceduto qualche ora dopo l’arresto. Le autorità del Canada avevano scatenato la caccia ai fratelli Sanderson in quanto sospettati di aver ucciso a coltellate 10 persone e ferite altre 18 nella provincia di Saskatchewan, fra il paese di James Smith Cree Nation e quello di Weldon, abitati dalle popolazioni native.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti i Sanderson avrebbero colpito in 13 diversi posti, bussando casa per casa e scegliendo a caso alcune dello loro vittime. Non è ancora chiaro quale sia stato il movente della carneficina. Uno dei leader delle Nazioni di nativi aborigeni del Canada aveva parlato inizialmente di ragioni legate alla droga. Ma la polizia non ha confermato. Quando la notizia dell’arresto del secondo killer in fuga si è diffusa, per molti è stata la fine di un incubo. “C’è finalmente un senso di sollievo“, ha commentato Shania Peters, 22 anni, che nell’attacco ha persona la nonna, Gloria. “Molte persone – ha aggiunto – stanotte dormiranno meglio“.

Strage in Canada, 3 feriti sono gravi

L’ennesima strage in Canada resta una pagina tragica per il paese. Anche per il modo in cui si è chiusa la vicenda: con la morte dei due killer in fuga, uno dei quali, Damien, forse ucciso dal fratello stesso. Fin dalle prime ore dopo la carneficina, lo scorso 5 settembre, il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha espresso condanna ma anche sconcerto e dolore per quanto accaduto.

Justin Trudeau, premier del Canada. Foto Ansa/Epa Sergio Perez

Adesso dei 18 feriti, 10 restano in ospedale. Sono 3, in particolare, quelli in gravi condizioni. Fanno tutti parte della comunità della riserva di James Smith Cree Nation, un villaggio di poco più di 2mila abitanti. Tra le persone colpite dalla furia dei fratelli Sanderson anche un ragazzo di 13 anni, Draydon. Sua madre, Bonnie Goodvoice-Burns, e suo fratello, il 28enne Gregory, sono stati uccisi di fronte alla loro casa. Anche se non potrà riportare in vita i loro cari, la gente vuole sapere perché i due fratelli hanno massacrato la loro stessa comunità. La risposta, per ora, non c’è.

Le fotografie dei killer diffuse dalla polizia. Foto Ansa/Royal Canadian Mounted Police

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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