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Canada: trovato morto uno degli autori della strage, l’altro è in fuga

Damien Sanderson potrebbe essere stato ucciso dal fratello Myles. Insieme hanno assassinato a coltellate 10 persone e ne hanno ferite 28

In Canada non si fermano le ricerche della polizia per individuare a bloccare i killer in fuga dopo la strage del 5 settembre. Uno dei due sospettati è stato ritrovato senza vita mentre l’altro, il fratello, si nasconderebbe nella città di Regina.

Alle prime luci del mattino del 5 settembre si è verificata un strage a colpi di coltello nella provincia di Saskatchewan, tra il villaggio abitato dai nativi aborigeni della James Smith Cree Nation e quello vicino, di Weldon. Sono 10 i morti e almeno 28 i feriti, non 15 come in un primo momento si credeva. La polizia ha diffuso subito le foto di due ricercati: Damien Sanderson, 31 anni, e Myles Sanderson, 30 anni, fratelli. Secondo la ricostruzione della polizia i due hanno bussato alle porte e ucciso casa per casa. La dinamica del massacro, sostengono gli esperti, fa pensare che i due conoscessero le loro vittime. Secondo le forze dell’ordine, però, qualcuno è stato accoltellato a caso.

Foto Twitter @BreakingItalyNe

Nel pomeriggio del 5 settembre agenti di polizia hanno individuato il corpo senza vita di Damien Sanderson, il maggiore dei due fratelli. L’uomo si trovava “all’aperto in un’area erbosa in prossimità di una casa già attenzionata” dalle autorità della James Smith Cree Nation. Lo ha fatto sapere l’assistente commissario della polizia federale, Rhonda Blackmore, in una conferenza stampa. Aveva “ferite visibili” che non erano autoinflitte, ha detto. “Non possiamo dire con certezza come Damien sia morto“, ha aggiunto Blackmore. La commissaria ha precisato che a uccidere il giovane “potrebbe essere stato suo fratello Myles“. Si pensa che quest’ultimo, ancora ricercato, sia ferito.

“Myles può fuggire dal Canada” 

Le autorità temono che Myles Sanderson possa tentare la fuga negli Stati Uniti. Secondo Evan Bray, capo della polizia di Regina, il capoluogo della provincia di Saskatchewan, Sanderson si starebbe ancora nascondendo in città, a 300 chilometri dal luogo della strage. Le forze dell’ordine hanno riferito che i due fratelli Sanderson già in passato avevano ricevuto accuse di omicidio, tentato omicidio e furto con scasso. Si apprende che è dal maggio scorso che Myles Sanderson è ricercato per violazione della libertà condizionale. Aveva scontato parte di una condanna a 5 anni per aggressione e rapina.

Foto Ansa/Epa Royal Canadian Mounted Police

I casi simili già accaduti nel paese

In un discorso a Ottawa, dopo aver fatto disporre le bandiere a mezz’asta nella sede del Parlamento in memoria delle vittime, il Primo Ministro Justin Trudeau ha affermato che gli attacchi a colpi di coltello sono stati scioccanti e strazianti. “Questo tipo di violenza non ha posto nel nostro Paese“, ha detto. “Purtroppo, negli ultimi anni, tragedie come queste sono diventate fin troppo comuni“. Dal 2017, in Canada si sono registrati diversi casi di questo genere. Un uomo armato mascherato da poliziotto ha ucciso 22 persone in Nuova Scozia. Successivamente un altro ha ucciso sei fedeli in una moschea di Quebec City. Infine l’autista di un furgone ha ucciso 11 pedoni a Toronto.

In rosso la provincia canadese dello Saskatchewan, dove si è verificata la strage

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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