In Aula Paolo VI Papa Francesco riprende il suo ciclo di catechesi, in occasione dell’Udienza Generale, dedicato alla vecchiaia. Al termine della sua riflessione il Pontefice torna a rivolgere la sua preghiera ai popoli che soffrono a causa di diverse avversità. Il pensiero del Santo Padre è rivolto, in particolare, all’Ucraina e a Cuba.

Dopo la pausa del mese di luglio Papa Francesco è tornato a tenere l’Udienza Generale del mercoledì in aula Paolo VI. La prima riflessione di agosto è stata dedicata dal Pontefice al suo viaggio in Canada, mentre in questo 8 agosto, il Santo Padre prosegue con il suo ciclo dedicato alla vecchiaia.

@Credits Ansa

Nella sedicesima catechesi sulla terza età il Papa vuole sottolineare come questa fase della vita sia “proiettata al compimento“. Un passaggio attraverso quelle che sono anche le fragilità della fede e della testimonianza nell’attesa di Cristo. A conclusione del suo messaggio poi, il Santo Padre torna a parlare del conflitto in Ucraina e rivolge il suo pensiero anche al popolo di Cuba.

La sedicesima Udienza Generale sulla terza età

In occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 8 agosto, il Santo Padre si sofferma (per la sedicesima volta dall’inizio di questo ciclo) sui valori dell’anzianità. In questa circostanza Papa Francesco descrive la terza età come il “momento propizio per la testimonianza commossa e lieta dell’attesa di Cristo.” Il Pontefice individua in questa fase della vita il tempo dell’attesa: “In attesa di un incontro“. Ma ciò che desidera sottolineare Sua Santità è come in questa stagione, nonostante le opere della fede si possano fare più fragili e prive dell’energia che caratterizza la gioventù, la promessa della vera destinazione della vita sia più trasparente.

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A tal proposito il Papa tiene a sottolineare come una vecchiaia vissuta con rispetto e dignità sia un potenziale per tutti. “Una vecchiaia che si consuma nell’avvilimento delle occasioni mancate, porta avvilimento per sé e per tutti. Invece, la vecchiaia vissuta con dolcezza, vissuta con rispetto per la vita reale scioglie definitivamente l’equivoco di una potenza che deve bastare a sé stessa e alla propria riuscita. Scioglie persino l’equivoco di una Chiesa che si adatta alla condizione mondana, pensando in questo modo di governarne definitivamente la perfezione e il compimento“. Per questo per il Papa Francesco occorrerebbe, nelle Chiese locali: “Ravvivare questo speciale ministero dell’attesa del Signore, incoraggiando i carismi individuali e le qualità comunitarie della persona anziana“.

Il pensiero ai popoli afflitti

Al termine della sua riflessione sulla vecchiaia nella sedicesima Udienza Generale ad essa dedicata, Papa Francesco rivolge il suo pensiero speciale ai popoli afflitti dalle avversità. In questa giornata, il Pontefice invita tutti a pregare per coloro che sono costretti a lasciare le loro case alla ricerca di un futuro migliore. Ai fedeli in ascolto, il Papa rivolge un appello: “Non è facile, essere costruttori di pace, sia nella famiglia, nella Chiesa, l’unità; ma dobbiamo farlo, perché è un bel lavoro“. Poi Bergoglio torna a concentrare l’attenzione sul popolo ucraino: “Che ancora soffre questa guerra così crudele. E anche, pregare per i migranti che stanno arrivando continuamene“.

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Ai migranti, ai poveri, a tutti coloro che scappano alla ricerca di pace è rivolto il pensiero e la preghiera di Papa Francesco che, ancora al termine dell’Udienza Generale, ricorda il popolo di Cuba. In lingua spagnola il Santo Padre esprime vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti dalla tragedia causata dalle esplosioni e dagli incendi nella base petrolifera di Matanzas. “Chiediamo a nostra Madre, Regina del Cielo, di vegliare sulle vittime di questa tragedia e sulle loro famiglie. E che interceda per tutti noi presso il Signore, affinché possiamo testimoniare la fede e la speranza nella vita del mondo che verrà“.