Il Covid, tutt’altro che finito, si sta invece espandendo in tutta Italia. Salgono soprattutto i contagi: 75mila in più in una settimana rispetto ai 7 giorni precedenti.

È in crescita, in questi giorni, la percentuale dei positivi ai test molecolari, ora al 12% circa, rispetto a 2 settimane fa quando si collocava al 5%. “È presto per dire se siamo in una fase esponenziale” delle infezioni e della malattia, spiega il matematico Giovanni Sebastiani del CNR. “Per ora la crescita è accelerata, e serviranno altre due settimane per quantificare meglio questo andamento“.

Foto Ansa/Angelo Carconi

L’aumento più marcato della percentuale dei positivi ai test molecolari – ha spiegato Sebastiani all’Ansa – è in tre regioni: Umbria, Marche e Toscana. L’Umbria, in particolare, rappresenta un elemento ricorrente dove l’epidemia riparte prima. Un altro elemento interessante sempre per quello che riguarda l’Umbria è che è stata la prima regione dove, dopo il lockdown, l’incidenza di positivi è scesa a livelli bassi. Con la velocità di discesa quasi uguale a quella del periodo dell’incremento“.

Covid, il fattore caldo

A nostro vantaggio c’è il fatto che siamo in una stagione calda, viviamo soprattutto all’aperto” precisa il ricercatore del CNR. “Ma dall’altra parte c’è in circolazione una variante molto diffusiva. A cui si aggiunge la mancanza dell’uso delle mascherine e la progressiva diminuzione di efficacia dei vaccini contro la variante Omicron e sue sottovarianti, oltre ai grandi flussi delle vacanze. Per alcune settimane la fase espansiva continuerà, ma è ragionevole pensare che dopo ci sarà una mitigazione. Sarebbe inoltre importante che le case farmaceutiche mettessero in commercio quanto prima vaccini specifici contro le nuove varianti, cosa mai avvenuta finora” ha concluso.

L’ex commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Foto Ansa/Ignazio Marchese

Ospedali, la situazione

Per quello che riguarda le ospedalizzazioni dovute al Covid, nei reparti ordinari la crescita è lineare da circa una settimana e siamo al 6,5% circa. Cresce da circa due settimane anche il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con un aumento marcato ma lineare. E un livello medio attuale di circa 25 unità al giorno. Per il momento, per questi reparti, abbiamo smesso di scendere e siamo in stasi da una settimana circa intorno al 2%. Le morti per Covid (o come concausa di Covid) hanno smesso di decrescere nelle ultime due settimane. La media è di circa 55 morti al giorno, 330 persone a settimana.

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Per quello che riguarda la percentuale di positivi ai test anti Covid molecolari le regioni con la crescita più marcata sono: Marche Toscana e Umbria. Debolmente in crescita la Calabria, la Puglia e la Sicilia, in aumento in tutte le altre regioni a parte il Lazio. Ma anche le province autonome di Trento e Bolzano, la Valle d’Aosta, la Basilicata e il Molise“, ha aggiunto Sebastiani. I dati quotidiani parlano di 30.526 nuovi contagi da Coronavirus nelle ultime 24 ore. Sabato erano stati 34.978. Le vittime sono 18, in calo dalle 45 di ieri 19 giugno. Il tasso di positività è al 19,1%. Sono 199 inoltre i pazienti ricoverati in terapia intensiva. In aumento anche i ricoverati nei reparti ordinari: sono 4.398, ovvero 67 in più di ieri. E le mascherine? Non c’è più l’obbligo dal 15 giugno ma, spiega Gianni Rezza, “è meglio usarle in alcuni casi“.