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L’attacco della Russia in Ucraina: il dovere morale dell’Occidente di agire

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Sono ore drammatiche per il popolo ucraino e per la stessa Europa che sta vivendo una guerra sul suo territorio come non si vedeva dalla fine degli Anni Novanta nei Balcani. Bambini, donne e anziani si riparano a Kiev nelle metropolitane, mentre l’esercito russo tenta di conquistare la capitale. Putin ha colpito al cuore l’Occidente: mentre lui colpisce e agisce; l’altra parte si interroga su come rialzarsi. La nostra locomotiva economica corre grazie al gas russo, che come un nuovo ‘cavallo di troia’ è servito a decretare la nostra disfatta politica. Diversi governi annunciano sanzioni devastanti in arrivo per Mosca, ma ad oggi nulla di quello che è sul tavolo appare davvero in grado di impensierire seriamente Putin. Un grande bluff mediatico, dunque che non rende giustizia ai valori dell’Occidente. E soprattutto al popolo ucraino sotto le bombe. Rischiamo di abbandonarlo stesso, di perdere ogni residua credibilità, e di vedere trionfare in Europa la legge del più forte. Dov’è l’Occidente e la difesa della democrazia? 

Il gas russo ha reso inerme l’Occidente

La dipendenza dell’economia europea al gas russo ci ha reso inermi. Non possiamo andare incontro al popolo ucraino senza decretare un’inflazione record e uno stop alla ripresa dei paesi membri dalla pandemia. Putin come in una partita a scacchi si mostra numerose mosse avanti a noi. Beffardo. La Cina è pronta ad aiutare l’economia russa, comprandone il grano per mitigare le eventuali sanzioni all’export nei mercati occidentali. Analisti confermano che senza un intervento sulla vendita di gas e petrolio l’occidente rischia solo di solleticare appena l’economia russa. I governi occidentali continuano a minacciare il Cremlino di gravi sanzioni che aumenteranno di efficacia a seconda dell’inasprimento del conflitto. Ma le divisioni interne e le sostanziali differenze dalla dipendenza russa dei rispettivi governi creano numerose disparità. 

Italia e Germania sarebbero tra i paesi ad accusarne il maggior contraccolpo. Ad oggi sia USA che UE sono d’accordo nel non isolare la Russia dal sistema Swift (la piattaforma digitale in grado di gestire la rete delle transazioni bancarie; n.d.r.). Provvedimento questo che sarebbe in grado di incidere notevolmente sugli oligarchi russi. Il problema sono le ritorsioni russe nelle transazioni per l’acquisto di gas; senza contare il rischio che la Russia voli verso gli Swift cinesi. In un effetto domino a catena dalle conseguenze incalcolabili e tutte negative.  Il presidente ucraino Zelensky è stato netto dichiarando come può solo via social, oggi che è nascosto a Kiev: “ci hanno lasciato da soli”. Chiede che queste sanzioni siano all’altezza del massacro che sta subendo il suo popolo e sostegno concreto. Anche se la sensazione che traspare dai media è che ad essere davvero devastanti al momento sono più i colpi di mortaio russi. Lo sa Putin e lo sappiamo anche noi!

Europa cieca e ingenua davanti le pressioni russe e cinesi

L’Occidente è diviso dunque tra la protezione dei propri interessi e la difesa della democrazia. Il bivio a cui è fermo; ne determina l’immobilità e forse questo ha sancito la nostra sconfitta politica. L’Europa ha dimenticato o ha fatto finta di non vedere per troppo tempo la guerra non convenzionale che Russia e Cina hanno portato sotto il nostro naso. Da anni i partiti di tutta Europa sono corteggiati dall’influenze russe e cinesi. Entrambe ben consapevoli di quanto l’Europa ormai priva di ideologie e valori comuni, sia politicamente debole e allo sbando. Su questa scia solo due anni fa un gongolante Movimento 5 Stelle sfoggiava trionfante l’accordo economico della Via della Seta siglato dall’allora partito di maggioranza italiano con il presidente cinese Xi Jinping. Evidenza di un Europa cieca, a tratti ingenua, alla ricerca solo del miglior offerente a cui svendersi, senza alcun calcolo politico o strategico a lungo termine.

Da sinistra, Putin, il presidente ucraino Zelenski, Biden e Xi Jinping

Ed è proprio questa fibrillante e ossessiva ricerca di risultati a breve termine – con l’orizzonte del prossimo sondaggio/campagna elettorale – da parte dei partiti che ci ha consegnato nelle mani del nemico. Il vuoto politico che si è venuto a creare è stato prontamente assalito dai colossi economici cinesi e prima dalla propaganda russa, e oggi dal suo esercito. Subdola e cinica cerca di insinuare in noi il dubbio delle nostre ragioni. Putin tenta da sempre di insidiare la stabilità del Patto Atlantico facendo leva sui rapporti di forza USA-UE. Descrivendo gli USA come i veri responsabili del clima di guerra globale e la vera potenza egemone a schiacciare il mondo. La democrazia per Putin appare solo la faccia pulita che nasconde solo debolezze e orrori non minori di altri sistemi politici.   

Il segretario della Nato, Stoltenberg (a destra), col presidente polacco Duda. Foto Twitter @jensstoltenberg

Difendere l’identità occidentale

L’Occidente non deve dimenticare il valore della propria identità. Nessuna nazione di questa terra è innocente. Ognuna di esse nella storia è stata vittima o carnefice nei confronti di un altro popolo. L’America, la Francia, la Germania, l’Italia stessa ha dei ‘pesi’ sulla coscienza. Perché la democrazia può sbagliare pesantemente tanto quanto gli altri sistemi politici, ma regala sempre la libertà ai propri cittadini di avere una voce e rovesciare nelle urne il potere. Migliaia di arresti sono seguiti invece a Mosca successivamente alle proteste dei civili contro la guerra in Ucraina. Così Putin tratta il proprio popolo, e la dittatura Cinese non è da meno. Non perdiamo di vista dunque quale mondo abbiamo il dovere di difendere. Un mondo che oggi l’Ucraina sta difendendo da sola con la propria vita. L’occidente ha il dovere morale di agire concretamente.   

LEGGI ANCHE: Guerra in Ucraina, il mondo dello sport prende posizione contro Putin. Anche gli atleti russi chiedono Pace

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film. Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci. Segui Chiara su Istragram Segui Chiara su Facebook

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