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Cina: al via i Giochi olimpici invernali, aspettando Sofia Goggia

Malago: "La campionessa di sci azzurra è pronta a tornare in pista"

Si sono aperti in Cina, oggi 4 febbraio, i XXIV Giochi olimpici invernali. La cerimonia si è svolta a Pechino, nello stadio Bird’s Nest, che aveva ospitato l’apertura delle Olimpiadi estive di Tokyo 2008. Prima dell’ingresso delle 91 delegazioni si è svolto uno spettacolo ideato e diretto dal regista cinese Zhang Yimou, che ha previsto l’esibizione di 3mila comparse, per la gran parte giovanissime. Malgrado una temperatura vicina a 10 gradi sotto zero, e i timori per il Covid, le tribune si sono riempite di pubblico al 60% della capienza. In tribuna d’onore, il Presidente ella Cina, Xi Jinping, e il Presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach.

Giochi in Cina, l’Italia in mantella tricolore

Come da tradizione è stata la squadra della Grecia la prima a sfilare nella cerimonia inaugurale dei Giochi invernali di Pechino 2022, al termine di un breve spettacolo di apertura, tra luci al lead e raggi laser. Le rappresentative hanno fatto ingresso nello stadio da una porta sotto i 5 cerchi olimpici in ghiaccio, nati da un blocco di ghiaccio virtuale scolpito da un raggio laser. Sullo sfondo, la scritta benvenuti in tutte le lingue del mondo. Per l’Italia il tricolore lo ha portato la portabandiera Michela Moioli. La delegazione azzurra ha fatto il suo ingresso nello stadio olimpico di Pechino da penultima squadra, prima di quella della Cina, i padroni di casa. Le azzurre e gli azzurri, sopra la divisa da podio, hanno indossato la mantella tricolore, omaggio alla bandiera nazionale, e hanno la mascherina dell’Italia team.

Gli atleti Usa non scaldano il pubblico

E malgrado il gelo di Pechino ha sfilato a torso nudo nello stadio olimpico Nathan Crumpton, atleta dello skeleton e unico rappresentante delle Samoa americane ai Giochi invernali, prendendo così idealmente il testimone dall’atleta di Tonga, Pita Nikolas Taufatofua. Questi era diventato celebre ai Giochi di Rio per aver sfilato esponendo il fisico muscoloso coperto di olio, una esibizione ripetuta due anni dopo ai giochi invernali di PyeongChang 2018. Il team Usa è entrato nel Bird’s Nest per la parata della delegazioni, ma ha scaldato poco il pubblico, nonostante i saluti degli atleti. Il presidente americano Joe Biden ha deciso, con altri alleati, di optare per il boicottaggio diplomatico di Pechino 2022 in risposta alle violazioni dei diritti umani sostenute dalla Cina, soprattutto nei confronti delle minoranze musulmane dello Xinjiang.

Malagò: “Sofia arriverà in Cina

E nell’occasione della cerimonia di apertura dei Giochi in Cina è intervenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Ho ricevuto un video privato da Sofia Goggia: è pronta, sta tornando” ha dichiarato il capo dello sport italiano. “Saranno Giochi dove potrà accadere di tutto – ha aggiunto Malagò- Rivolgo da qui un abbraccio a tutte le atlete e gli atleti dell’Italia Team“. “Sono super emozionata, agitata, un mix, un’esplosione di emozioni. È stata un’esperienza unica” ha detto Michela Moioli, la portabandiera azzurra. “Mando un grande abbraccio a Sofia Goggia, che son certa che arriverà qui. E darà il meglio di sé come tutti noi – dice ancora un’emozionata Moioli – Ti aspettiamo Sofy! Ora finalmente i Giochi possono cominciare“.

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Sofia Goggia. Foto Twitter @giomalago

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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