Il governo pone oggi 29 dicembre la questione di fiducia alla Camera sulla manovra economica della legge di bilancio. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Il voto dovrebbe arrivare in serata. Poi toccherà all’esame degli ordini del giorno. L’ok definitivo al provvedimento nella stessa nottata o nella mattinata di domani 30 dicembre. A un soffio dall’esercizio provvisorio.

La manovra e le imprese

Con la manovra nasce presso il Mise il Fondo per il sostegno alla transizione industriale: 150 milioni di euro dal 2022. L’obiettivo della normativa è di favorire l’adeguamento del sistema produttivo alle politiche europee. Il prossimo anno si prorogherà con 2 milioni di euro il credito d’imposta al 15% per l’innovazione tecnologica. Purché finalizzata alla transizione ecologica o all’innovazione digitale 4.0. Si rinnova anche la Garanzia green con nuovi stanziamenti per il 2022 pari a 565 milioni.

Lavoro e infrastrutture

Nell’ambito del programma di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), si potranno sottoscrivere accordi fra autonomie locali, soggetti pubblici e privati, enti del terzo settore. Ma anche fra associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori. In tutti questi casi le intese che la manovra consente restano finalizzate a realizzare progetti di inserimento lavorativo nei settori della transizione ecologica. Per la lotta al cambiamento climatico nasce il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile: 2 miliardi dal 2023 al 2034, la dotazione. Le risorse serviranno al rinnovo del parco autobus locale, all’acquisto di treni ad idrogeno, alla realizzazione di ciclovie, allo sviluppo del trasporto merci su ferro. Ma anche all’adozione di carburanti alternativi per navi e aerei e al rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto.

Clima e ambiente, le previsioni

Nasce, con la manovra, il Fondo italiano per il clima, con una dotazione di 840 milioni di euro all’anno dal 2022 al 2026. E di 40 milioni dal 2027. Per l’attuazione delle misure previste dal programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, sono stanziati 50 milioni nel 2023, 100 milioni nel 2024, 150 milioni nel 2025 e di 200 milioni annui dal 2026 al 2035. Per la rimessa in efficienza delle opere idrauliche e lo scorrimento dei fiumi arrivano 5 milioni per ciascun anno dal 2022 al 2024. Il ripristino delle opere di depurazione delle acque, nonché di impianti di monitoraggio delle acque, richiederà 15 milioni nei prossimi tre anni. Dal 2023 al 2027 saranno stanziati 50 milioni l’anno per interventi di protezione civile connessi alle calamità naturali. E 150 milioni nel triennio 2022-2024 saranno riservati alla lotta agli incendi. Per l’apertura dei centri per la preparazione per il riutilizzo arrivano invece 6 milioni per 2022 e 2023.

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco

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