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Torino, crolla una gru: strage sul lavoro. Terremoto a Bergamo e Milano

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A Torino 3 operai sono morti sul lavoro, oggi 18 dicembre, attorno alle 10 del mattino. Una gru è crollata su un palazzo di 7 piani di Via Genova dove si stava per effettuare un intervento di manutenzione alla facciata. Due passanti che si trovavano lungo la strada al momento del crollo sono rimasti feriti. Una terza persona, un uomo, è stato estratto vivo dai pompieri dall’interno della sua auto, schiacciata dalla gru caduta.

La dinamica della tragedia

Da una prima ricostruzione del disastro di Torino i tre operai coinvolti nell’incidente si trovavano sulla piattaforma per montare il braccio della gru. “La gru è caduta, abbiamo fatto una strage… sono morti tutti… cosa stai a fare in ufficio!! Sono morti i gruisti, i tre montatori, vieni giù…“. Sono le grida di un operaio, riprese in un video realizzato col cellulare da un passante di cui l’agenzia di stampa Ansa ha preso visione. “Un cedimento alla base della gru che ha comportato a cascata il crollo della struttura reticolare che serviva per le operazioni di manutenzione della facciata dell’edificio“. Così il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Agatino Carrolo.

Torino, le testimonianze

Ieri qui sotto c’era la coda all’ufficio postale e pochi metri più in là c’è la fermata dell’autobus. Poteva essere una strage“. A dirlo, riporta online l’Ansa, un operaio del cantiere di via Genova a Torino. L’incidente è avvenuto nel quartiere Nizza Millefonti, a pochi passi dal Lingotto, in una zona di grande passaggio. Sono numerosi i negozi e i servizi. “Abbiamo sentito un forte boato, ci siamo affacciati sul balcone e abbiamo visto la gru stesa lungo la strada – racconta un residente della zona – È stato terribile“.

Landini: “Cantieri non sono far west”

Non vorremmo ritrovarci ancora una volta di fronte all’ennesima strage nei cantieri legata a tempi e modalità di lavoro hanno detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il segretario della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi. In molti casi, sostengono, “la fretta e la velocità eccessiva aumentano i rischi, e la ripresa fa sempre più rima con incidenti e lavoro nero. A fronte di una domanda di lavori superiore alla capacità delle stesse imprese“. Si deve contrastare, dicono i sindacalisti, “la logica di fare sempre di più e più presto. Con orari di lavoro massacranti e ricorso a squadre di cottimisti in sub appalto“. Una realtà che “rischia di mettere la sicurezza di lavoratori e cittadini in secondo piano. I cantieri non possono diventare il far west“. L’incidente della gru di stamattina in via Genova a Torino fa salire a 40 i morti sul lavoro in Piemonte nel corso del 2021.

Non solo Torino, sisma a Milano

Nelle stesse ore della tragedia di Torino i sismografi hanno registrato una forte scossa di terremoto nella Bergamasca e anche a Milano, attorno alle 11:35 di oggi 18 dicembre. Il sisma è stato di magnitudo 4.4 con epicentro a Bonate Sotto (Bergamo). Non ci sarebbero stati né feriti né danni gravi. In diverse zone del capoluogo lombardo i palazzi hanno tremato in maniera intensa con alcune persone che sono scese in strada. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma è avvenuto a una profondità di 25 chilometri. A Milano chiuse alcune scuole: dai licei classici Tito Livio e Beccaria al liceo artistico Caravaggio. Gli studenti hanno lasciato gli istituti con diverse ore di anticipo rispetto al previsto. Altri istituti, invece, come il liceo classico Manzoni sono rimasti aperti normalmente.

LEGGI ANCHE: Giornata Internazionale dei Migranti: gli effetti del Covid-19

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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