Progredisce al ritmo di 100mila al giorno la somministrazione delle terze dosi di vaccino anti Covid. L’Italia ora si mette a correre sul richiamo a 6 mesi dalla seconda inoculazione e l’obiettivo delle autorità sanitarie è raggiungere entro fine anno il traguardo dei 7 milioni di italiani con booster (la terza dose). Tutto in vista di ulteriori inoculazioni alle prossime fasce di età: coloro che hanno meno di 60 anni.
Ma nelle prossime settimane potrà arrivare la vaccinazione anti Covid anche per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Una strategia che, spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, punta a “tutelare la loro socialità, i loro percorsi educativi-formativi“. E in particolare perché bisogna fare “di tutto per mantenere le scuole aperte”. Da oggi 8 novembre, inoltre, scattano a scuola le nuove regole la gestione dei positivi, con l’obiettivo di mantenere le lezioni in presenza. In base alle nuove indicazioni ministeriali la quarantena scatterà in automatico solo in base a un piccolo focolaio con almeno tre casi in una classe.
Da parte del capo del Comitato Tecnico Scientifico si fa chiarezza intanto sull’ipotesi di introdurre il lockdown anti Covid per i non immunizzati, sulla scia del provvedimento annunciato in Austria. “È una misura che non si può prendere in considerazione – dice Franco Locatelli – sia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali“. Al momento, comunque, complessivamente, i dati sulle fasce di rischio delle varie Regioni in tutto il Paese non preoccupano.
Tutta l’Italia centra l’obiettivo zona bianca probabilmente almeno fino a metà novembre. Negli ospedali è del 4% l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale (per pazienti Covid) e del 6% (con un aumento dell’1%) quella in area medica. Le soglie critiche sono rispettivamente del 10% e del 15%. In ogni caso, a oggi, “la situazione epidemica in Italia assieme alla Spagna e al Portogallo è la migliore di tutta Europa“, spiega Locatelli.
Il coordinatore del Cts respinge ogni allarmismo. E annuncia “un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell’anno scorso“. Il raffronto con i dati del 5 novembre 2020 è significativo. Un anno fa ci furono in quel giorno 445 decessi a causa o per concausa del Covid contro i 51 di quest’anno nella stessa data. E c’era il 15,7% di positività contro l’1,2%. Così come 25.647 ospedalizzati contro gli attuali 3.519. Nelle ultime 24 ore il bollettino Covid per l’Italia è in linea con i precedenti. Si calcolano 5.822 positivi e 26 vittime, con il tasso di positività stabile all’1,3% e 6 malati in più in terapia intensiva in tutta Italia.
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