Matteo Berrettini vola ai quarti del torneo Atp 500 di Vienna battendo Basilashvili nel giorno in cui ha la certezza di essere il primo italiano della storia a giocare per due anni consecutivi il Torneo dei Maestri che chiude la stagione del tennis: “Le parole non possono descrivere la felicità che sto provando in queste ore, essermi qualificato per la seconda volta per un evento così importante mi rende molto fiero e il fatto che si terrà in Italia rende tutto ancora più speciale. É sempre un grandissimo onore giocare davanti ai miei tifosi italiani, spero di rendervi orgogliosi. Ci vediamo a novembre Torino!”. Si è affidato ad un post con tanto di tricolore chiuso dall’emoticon del martello, il suo soprannome: “The Hammer“.

E quello è lo “strumento” nell’ultimo match di giornata a Vienna che ha fatto la differenza: 22 ace su 34 vincenti. Il suo colpo:  quello che sfoggia nei momenti di difficoltà sempre con coraggio e determinazione. Ora c’è il baby talento spagnolo – quel Carlos Alcaraz – capace di eliminare sir Andy Murray. Il tennista romano è testa di serie n.3 dopo Tsitsipas e Zverev. Per Matteo si tratta di mettere partite e buone sensazioni nella testa, nelle gambe e sulla racchetta in vista Bercy prima e Torino poi, tra Finals e Davis.

Non solo Berrettini: la rincorsa di Jannik Sinner

Nel pomeriggio viennese Jannik Sinner ha letteralmente spazzato via il gigante americano Opelka in due set (6-4 6-2) accedendo agli ottavi di finale in cui l’unica difficoltà potrebbe essere il fattore campo contro proprio l’austriaco Novak. L’altoatesino ha di fatto riscavalcato Norrie nella Race to Turin e da n. 11 del mondo ci crede. Ora la sorte, se non ci pensa prima un altro italiano (Sonego n.d.r.), dovrebbe servirgli in campo appunto quel Casper Ruud che è avanti rispetto a lui di una manciata di punti, nonostante la vittoria della scorsa settimana da Anversa.

Intanto Sonego con meno clamore…

Lorenzo Sonego è il terzo italiano ad essere approdato agli ottavi – Fognini e Musetti sono usciti di scena oggi – sconfiggendo con un netto 6-4 6-3 il lucky loser tedesco Koepfer. Ora come detto c’è il norvegese Ruud, testa di serie n.4 qui a Vienna, nel tentativo di eguagliare la cavalcata, e chissà anche la finale dello scorso anno.