Archiviate le elezioni del 26 settembre, le lunghe danze per la formazione del Governo in Germania si muovono su giri di valzer. Così, dopo aver incontrato i conservatori della Cdu-Csu, Annalena Baerbock (mancata cancelliera per i Verdi) e il leader del partito, Robert Habeck, si voltano e mandano segnali alla Spd.
Olaf Scholz (al centro nella foto), leader dei socialdemocratici e vicecancelliere uscente ha più probabilità di inaugurare il dopo-Merkel, come nuovo cancelliere della Germania. E la coalizione ‘semaforo’ (Spd-rosso, Liberali-giallo, Verdi-verde) prende quota. Ora sono infatti i Verdi – terzo partito dopo Spd e Cdu – a proporre ai liberali dell’Fdp un confronto più approfondito con i socialdemocratici. “Ci sono ancora grandi differenze con l’Unione di Cdu e Csu“, ha rimarcato Habeck in una dichiarazione davanti alla stampa con Annalena Baerbock (a sinistra nella foto). Malgrado avvicinamenti sulla questione della protezione del clima “ci sono ancora grosse divergenze di vedute” con i conservatori. In particolare “su argomenti di politica sociale e sui prossimi passi dell’integrazione europea“.
Ecco perché, hanno spiegato Baerbock e Habeck, i Grünen preferiscono cominciare colloqui con la Spd al fine di dare un governo stabile alla Germania. Per quanto da un punto di vista italiano possa apparire strano, il positivo riscontro dei liberali all’ipotesi di un esecutivo spostato a sinistra non si è fatto attendere. “Abbiamo accettato la proposta di colloqui con Spd e Verdi” per la formazione del nuovo esecutivo, si è affrettato a chiarire Christian Lindner, il capo della Fdp (a destra nella foto). Detto, fatto. Domani 7 ottobre ci sarà il primo colloquio a tre, ha precisato.
In realtà non c’è da stupirsi perché all’indomani del voto in Germania Olaf Scholz aveva indicato subito la direzione di marcia. “Cdu e Csu non hanno soltanto perduto molti voti – aveva attaccato il probabile neo cancelliere – ma hanno anche avuto un messaggio dagli elettori“. I quali “hanno rafforzato Spd, Verdi e Liberali. E questi tre devono guidare il nuovo governo“. È la coalizione semaforo. I liberali della Fdp rischierebbero però di essere il vaso di coccio in mezzo a due vasi di ferro. D’altra parte ciò avverrebbe per i Verdi, se si ipotizzasse una coalizione Giamaica: Cdu-Csu con Fdp e, appunto, gli ecologisti. Quattro anni fa, ancora in piena era Merkel, ci vollero 5 mesi perché la cancelliera portasse a termine le trattative per il nuovo Governo. Adesso la promessa dei politici è di chiudere entro Natale. Sarà dura, ma forse non impossibile.
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