L’annuncio del patto militare Aukus, la cosiddetta nuova Nato per l’area dell’Indo-Pacifico fra Usa, Gran Bretagna e Australia, sta spaccando l’Occidente. La Francia, in particolare, potrebbe far scattare rappresaglie politiche e commerciali. Di certo lo ha già fatto sul piano diplomatico. Nelle ultime ore, infatti, Parigi ha richiamato per consultazioni i suoi ambasciatori a Washington e a Canberra, rispettivamente Philippe Etienne e Jean-Pierre Thébault. Si tratta di un atto grave e raro fra alleati così stretti.
La partnership tutta anglosassone in funzione anti cinese ha portato alla cancellazione da parte dell’Australia di un grosso contratto di acquisto di sottomarini dalla Francia. Almeno 12, a propulsione non nucleare, per 56 miliardi di euro. Un affare sfumato in un batter di ciglia. Ora Canberra i sottomarini li produrrà da sé grazie all’aiuto americano. Per questo il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, non aveva esitato ieri a definire Aukus “una pugnalata alle spalle” ai danni di un alleato Nato. E la Francia non è un alleato come un altro: è un potenza nucleare con un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite.
“Su richiesta del Presidente della Repubblica – ha dichiarato Le Drian – ho deciso di richiamare immediatamente a Parigi per consultazioni i nostri due ambasciatori negli Stati Uniti e in Australia. Questa decisione eccezionale è giustificata dall’eccezionale gravità degli annunci fatti il 15 settembre da Australia e Stati Uniti“. Per ritrovare un clima di sfiducia così forte tra Francia e Stati Uniti bisogna tornare al 2003-2004. In quel frangente Washington aveva rimproverato duramente Parigi per il mancato sostegno all’invasione dell’Iraq.
L’eco di un negoziato condotto troppo sotto traccia è deflagrata anche dall’altra parte dell’Atlantico. In Canada in particolare, a pochi giorni dalle elezioni del 20 settembre, il premier Justin Trudeau è finito sotto accusa da parte dei suoi rivali politici per l’esclusione di Ottawa dal nuovo patto di Aukus tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia. La cosa appare ancor più bruciante se si considera che il Canada condivide con questi paesi, e con la Nuova Zelanda, un accordo per la condivisione dell’intelligence (Five Eyes).
Ma il patto Aukus contro la Cina esclude completamente tutta la Nato. Per ora non ci sono reazioni dure come quella francese da parte degli altri paesi occidentali. Di certo, però, le cancellerie europee, comprese la Farnesina e Palazzo Chigi, sono costrette a registrare una serie di smacchi. Dallo schiaffo alla Francia, all’estromissione dell’Alleanza Atlantica da Aukus fino ad altri segnali di freddezza come il bando Usa anti Covid ai viaggiatori europei, posto da Trump e ribadito da Biden.
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