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Variante Delta, l’Italia al bivio: ipotesi Green Pass per treni e ristoranti e terza dose di vaccino

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Giunti quasi alla metà di luglio, ed entrati quindi nel vivo della seconda estate del Covid, gli italiani sono costretti a fare i conti con un’epidemia che si sta rafforzando. Beninteso, a livello nazionale i nuovi contagiati dal Sars-CoV-2 sono stati “solo” 888 nelle ultime 24 ore. Sono invece 13 le vittime in un giorno (dati del ministero della Salute). Parliamo fortunatamente di cifre confortanti rispetto a ciò che è avvenuto fino a tutta la primavera, quando si contavano quotidianamente migliaia di nuovi casi e centinaia di vittime.

Un altro richiamo per i vaccinati

Il punto, però, è che adesso, spinto dalla variante Delta, il virus galoppa in molte Regioni. Sono almeno 4 quelle a rischio di passare da zona bianca a zona gialla: Marche, Abruzzo, Sicilia e Campania. E cresce l’ipotesi di una terza dose di vaccino. “Siamo attrezzati per la terza dose – ha dichiarato il Commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo a Tg2 Post – ma non ne conosciamo ancora la reale necessità. Per quella fase dovremo uscire dalla logica degli hub: utilizzare al massimo le capacità dei medici di base, pediatri e farmacisti. Si dovrà andare in una logica strutturale. Noi siamo organizzati per poter fare il richiamo a tutta la popolazione“. “Siamo a 58 milioni di inoculazioni con 24 milioni e 200mila cittadini completamente vaccinati – ha sottolineato il Commissario – siamo intorno al 45%. Un dato importante ma non basta. Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi. Insieme alle Regioni stiamo mettendo a punto una serie di iniziative.”

Green Pass come a Parigi?

Per convincere gli ultimi irriducibili del vaccino, “quella di utilizzare il Green Pass per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta – ha spiegato il generale FigliuoloPoi per chi non l’avrà c’è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione“. Il riferimento di Figliuolo è alla novità appena introdotta Oltralpe e comunicata dal presidente francese, Emmanuel Macron. Ossia l’obbligo di utilizzare il Green Pass non soltanto per partecipare a eventi, concerti, feste o spettacoli, ma anche per poter accedere ai bar, ai ristoranti e utilizzare i trasporti pubblici come i treni e gli aerei.

“Caroselli per l’Italia, le norme ci sono”

Se da un lato, dunque, si deve fare attenzione alla variante Delta, dall’altro le ‘notti magiche’ dei festeggiamenti per la Nazionale di calcio campione d’Europa destano qualche preoccupazione. “Avremo delle reazioni ai grandi festeggiamenti della straordinaria vittoria dell’Italia calcistica, che probabilmente pagheremo” ha detto l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Ma sul tema è intervenuto direttamente il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Io chiedo sempre la massima attenzione, ci sono delle norme chiare, queste norme vanno rispettate – ha dichiarato -, la mascherina è obbligatoria al chiuso, all’aperto quando ci sono rischi di assembramenti e di non poter mantenere la distanza, la mascherina va mantenuta. Io chiedo a tutti di fare ogni sforzo per rispettare questa impostazione“. Di certo a Roma la curva dei contagi è già risalita. E sta subendo una forte progressione. Nel periodo dal 22 al 28 giugno si sono registrati 312 nuovi positivi al Coronavirus; una settimana più tardi erano 327. Ma dal 6 al 12 luglio sono stati 645.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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