Dopo mesi di stop l’Italia vive il suo primo weekend festivo in semi-libertà. Da lunedì la gente è tornata ad affollare piazze e strade delle grandi città, almeno in zona gialla. Ma è da oggi sabato primo maggio che ci si aspetta il tutto esaurito tra mete turistiche e culturali. Ristoratori e operatori del settore sperano di dare una svolta a una stagione finora drammatica.
Quello del Primo Maggio potrebbe essere il weekend che segna l’inizio di un nuovo corso nella lotta alla pandemia di Coronavirus. Anche perché si registra il record dei 508mila vaccini somministrati in 24 ore. Un numero che, assicurano gli esperti, inciderà con il passare del tempo sulla curva dei contagi. Il fine settimana che ci aspetta sarà anche un test importante in vista delle ferie estive. Per 47 milioni di italiani – quelli in zona gialla -, sarà possibile andare a pranzo e a cena al ristorante (purché all’aperto). E visitare musei, andare a teatro e al cinema (con capienze limitate). Tutte attività che stanno ritrovando in questi giorni il loro pubblico.
Sarà inoltre consentito lo spostamento tra Regioni anche di colore diverso a chi dispone del green pass, il documento che certifica l’avvenuta vaccinazione o, eventualmente, della negatività al tampone nelle 48 ore precedenti il viaggio. E infatti ancora venerdì 30 aprile si segnalavano ancora file per sottoporsi al test e ottenere il via libera per il fine settimana.
Mentre nel mondo l’epidemia continua a galoppare, in Italia la macchina delle vaccinazioni accelera. Dopo aver infranto il muro dei 500mila vaccini al giorno, il generale Figliuolo fa il punto. “Dobbiamo arrivare a un milione, lo faremo coi medici di base, farmacisti e dentisti”. Per il Commissario all’emergenza Covid sarà imprescindibile l’immunizzazione dei giovani: “Useremo le scuole ma anche i luoghi di vacanza“.
Per la prossima estate, spiega ancora Figliuolo, “pensiamo di utilizzare strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal ai 30enni. Tutti siamo stati giovani, e sappiamo che i giovani a volte si sentono onnipotenti e pensano: ‘Tanto non lo prendo’. Ma così possono colpire congiunti più anziani. Saremo proattivi, vedremo come strutturare questo piano, ma lo faremo”. E i bambini? “Stiamo seguendo quello che accade nel mondo scientifico e quello che fanno gli altri Paesi. Può diventare un modello. Io sono stato ragazzo negli anni Settanta, quando ci vaccinavano pure nelle scuole: stiamo iniziando a pensare anche a idee di questo tipo”.
“Italia c’è tutto – conclude il Commissario in un’intervista a Repubblica -. Grazie a Speranza abbiamo accordi con i medici di famiglia. Hanno aderito 30mila, con 10 fiale al giorno siamo a 300mila. Poi ci sono 10mila farmacie. E 60mila dosi le possono fare i dentisti“. “Abbiamo censito 730 punti vaccinali aziendali. Il sistema è aperto e potrebbe crescere a dismisura”.
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