L’Italia è in zona rossa fino all’Epifania (salvo il 4 gennaio). Il giorno 7 sarà in qualche modo simbolico. Potrebbe diventare il momento della ripartenza per tutto il Paese. Cosa accadrà, dunque, dal 7 gennaio in poi? Torneremo a essere divisi in fasce di colori – zona rossa, arancione e gialla – a seconda della gravità dell’emergenza Covid?
A far luce sulla questione è stata oggi 31 dicembre la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Ha risposto così ad Affaritaliani.it alla domanda se da giovedì 7 gennaio tutto il Paese sarà in zona gialla. “Non conosco esattamente i dati di tutte le regioni, ma siccome le cose stanno andando meglio penso proprio che sarà così“. Una risposta che lascia un lumicino di speranza. “Non si possono escludere nuove zone rosse, dipenderà dall’andamento dei dati”, ha però subito aggiunto. Il 7 gennaio “si ricomincia con la normale colorazione, giallo, arancione e rosso, sulla base delle misurazioni illustrate ogni settimana e che tutti conoscono, a partire dalle Regioni”.
A conforto dell’auspicio di Sandra Zampa c’è anche la volontà – ribadita più d’una volta in questi giorni dal premier Conte – di riaprire le scuole alla didattica in presenza. Il 50% degli istituti scolastici superiori potrebbero far tornare i ragazzi in classe. Resta il nodo trasporti. Tuttavia “le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio”. Lo annuncia in una nota il Viminale. Dal ministero dell’Interno si spiega che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.
Italia zona rossa, arancione e gialla anche dopo le feste, dunque. Lo ha detto lo stesso premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di fine anno. Con la speranza che comunque, almeno per un po’ di tempo, tutto il nostro Paese possa entrare in zona gialla dopo il lockdown che terminerà all’Epifania. “Continueremo con il sistema per fasce – ha detto Conte – . Se ci daranno l’effetto della tenuta del sistema, rispetto anche ad alcune varianti del virus, non interverremo. Se invece vedremo che questo livello di maggiore contagiosità rischia di compromettere un risultato positivo dovremo operare dei ritocchi”. “Ma – ha precisato – sostanzialmente il sistema rimarrà questo: monitoraggio e misure restrittive in base alle fasce”.
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