Mentre la Francia e la Germania varano nuovi lockdown anti Covid – anche se più leggeri dei precedenti – l’Italia si ferma per il momento alle misure restrittive dell’ultimo Dpcm del premier Conte (in vigore dal 26 ottobre al 24 novembre). Vale a dire, sostanzialmente: chiusure anticipate di bar, locali e ristoranti, didattica a distanza nelle scuole superiori, stop a palestre piscine, cinema, teatri e sale da concerto.
Basteranno queste nuove misure? Perché non si fa nulla di concreto nel settore dei trasporti pubblici locali, come bus e metro, sempre affollati? Sono molte le domande che gli italiani si fanno e non è difficile immaginare che, probabilmente, il governo dovrà intervenire ancora con ulteriori giri di vite. Anche in Italia, infatti, come in tutta Europa, i contagi del coronavirus si stanno moltiplicando in maniera esponenziale. Il 28 ottobre nel nostro Paese hanno raggiunto la cifra record di quasi 25mila in un solo giorno.
Per questo è bene non dimenticare le regole di base che tutti, ancor più di prima, è bene che osserviamo. È obbligatorio avere sempre con sé le mascherine. Dovremo indossarle sempre nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto. Ad eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. È fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. Restano esclusi dall’obbligo di indossare la mascherina i bambini di età inferiore ai sei anni. Ma anche le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che, per interagire con questi ultimi, versino nella stessa incompatibilità. L’uso della mascherina non è obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva.
Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti per le mani a base alcolica. Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 60 secondi. Se il sapone non è disponibile si può usare una soluzione idroalcolica per almeno 20-30 secondi. I prodotti reperibili in commercio per la disinfezione delle mani, in assenza di acqua e sapone, vanno usati quando le mani sono asciutte altrimenti non sono efficaci.
È importante lavarsi le mani prima di toccarsi il viso e in particolare gli occhi, il naso e la bocca. Per esempio per fumare o lavarsi i denti, ma anche prima di mangiare, di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri. Prima e dopo aver maneggiato alimenti, aver usato i servizi igienici, aver medicato o toccato una ferita, aver cambiato il pannolino di un bambino, aver toccato una persona malata, aver toccato un animale, aver toccato i soldi o la spazzatura. La regola vale anche dopo aver frequentato luoghi pubblici e, in generale, appena si rientra in casa dovunque si sia stati.
Starnutire e tossire va fatto sempre in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. O, altrimenti, nel gomito. Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri. Importante è anche pulire le superfici con acqua e sapone o comuni detergenti neutri per rimuovere lo sporco e poi disinfettarle con soluzioni a base di ipoclorito di sodio (candeggina/varechina) o alcol adeguatamente diluite. L’utilizzo dei guanti in comunità si aggiunge solamente alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, che restano prioritarie. L’uso dei guanti “usa e getta” resta comunque raccomandato nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.
Se si presentano febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si sospetta di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19 occorre rimare calmi. Bisogna restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici. Ma telefonare al medico di famiglia, al pediatra o alla guardia medica, oppure chiamare il numero verde regionale, e attendere istruzioni. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di peggioramento dei sintomi o difficoltà respiratoria.
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