La seconda giornata della Festa del Cinema di Roma 2020 prosegue con la presentazione di uno dei film più attesi: Stardust. Diretto da Gabriel Rage, il film ripercorre i primi anni di carriera di David Bowie, fino alla nascita del suo celebre alter ego: Ziggy Stardust.
Dai primi passi fino all’origine del mito, esploso definivamente negli anni ’70: Stardust è tutto questo e molto altro. Il film, protagonista della seconda giornata della Festa del Cinema di Roma 2020, si focalizza sul primo periodo della carriera di David Bowie. In particolar modo sul 1971, anno cruciale per la star britannica. Risale a quell’anno il primo viaggio che, appena ventiquattrenne, l’avrebbe portato in America per promuovere The Man Who Sold the World. Un paese non ancora pronto alla sua carica sovversiva, all’immagine che ribalta i ruoli di genere anzitempo. Proiettato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il film ripercorre quel viaggio. Un soggiorno grazie al quale Bowie matura in sé la necessità di reinventare e, soprattutto, reinventarsi: da qui ha origine Ziggy Stardust.
“La vera sfida è stata interpretare una persona vera, non un’imitazione“, queste sono le parole di Johnny Flynn, protagonista della pellicola. L’attore trentasettenne si è trovato dinanzi ad una sfida di notevole importanza, confrontandosi con una personalità come David Bowie. In occasione della proiezione alla Festa del Cinema di Roma, lo stesso Gabriel Rage conferma la difficoltà nel misurarsi in questo ruolo. Il regista cerca di riproporre infatti la frammentarietà insita nell’artista, in cerca, in quel periodo, di una propria identità. A riguardo afferma:
“Questo particolare capitolo della vita di David Bowie era affascinante. Lui è una cosa diversa per ciascuno di noi: per qualcuno è Ziggy Stardust, per altri il David Bowie degli anni ‘80 e tutti gli alter ego che nascono da questo capitolo della sua vita. Un periodo in cui non era famoso. È difficile pensare che anche un artista che poi ha avuto quella grande fama abbia vissuto un periodo così travagliato tra la ricerca dell’identità di artista e la paura della malattia mentale”
Tuttavia, le sorprese non sono finite. Siamo infatti solo all’inizio della Festa del Cinema di Roma 2020 e ancora molti ospiti sono attesi alla kermesse. Da segnalare gli incontri della giornata odierna: il francese François Ozon, tra i registi europei più brillanti e innovativi, che presenterà il suo film Eté 85. All’Auditorium Parco della Musica sarà presente, inoltre, un altro ospite illustre: lo statunitense John Waters, che ripercorrerà la sua carriera, all’insegna della “trasgressione“.
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