In Italia non si può per il divieto di assembramenti. Ma in Israele, invece, sì. Manifestare in piazza ai tempi del coronavirus è stato fatto a Tel Aviv, domenica 19 aprile. Migliaia di cittadini si sono dati appuntamento rispettando il distanziamento sociale di due metri e indossando le mascherine.

La protesta era contro le trattative fra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo ex avversario politico Benny Gantz per formare un governo unità nazionale proprio per affrontare l’emergenza del Covid-19. Sui cartelli mostrati dai manifestanti slogan come “lasciate vincere la democrazia” oppure “ministro del crimine”, riferendosi a Netanyahu, sotto processo per corruzione.

La magistratura ha rinviato il processo a carico di Netanyahu a causa delle restrizione nei tribunali per il coronavirus. La prima udienza avrebbe dovuto svolgesi il 17 marzo scorso, ma si terrà il 25 maggio prossimo. Dopo l’ennesimo risultato incerto alle elezioni – gli israeliani hanno votato tre volte in meno di un anno -, Benny Gantz ha ricevuto l’incarico di formare un governo.

Allo scoppio della pandemia, però, Gantz ha sorpreso tutti. E ha aperto la strada a un governo di “unione ed emergenza” con Neatanyahu. Sebbene abbia promesso di non fare accordi con lui finché non avesse risolto i problemi con la giustizia. Attualmente i sostenitori di Gantz e Netanyahu stanno proseguendo il dialogo per un possibile accordo finale.