La febbre e la tosse che gli derivano dal coronavirus non sono passati. Per questo il primo ministro inglese Boris Johnson, 55 anni, si trova ora ricoverato in ospedale “per esami”. Era rimasto contagiato una decina di giorni fa.
Johnson, che inizialmente si era distinto per un certo snobismo verso la pericolosità del virus Sars-CoV-2 adesso “su consiglio del suo medico, è entrato stasera (ieri sera 5 aprile, ndr.) in ospedale”, ha annunciato una portavoce di Downing Street. “Questa – ha assicurato l’esponente del suo staff – è una misura precauzionale poiché il primo ministro continua ad avere sintomi persistenti da coronavirus dieci giorni dopo essere stato testato positivo”. Il premier “ringrazia il personale dell’Nhs (il servizio sanitario nazionale britannico) per l’incredibile duro lavoro che sta svolgendo. E sollecita la popolazione a continuare a seguire la raccomandazione del governo di stare in casa, proteggere l’Nhs e salvare vite” umane.
La notizia del ricovero del premier è avvenuta proprio la sera del messaggio straordinario alla nazione della regina Elisabetta II, 94 anni. Tramite questo messaggio, trasmesso in televisione dal castello di Windsor, Elisabetta ha provato a incoraggiare i britannici a essere “forti” e dar prova di autodisciplina. Innanzi tutto restando a casa, per prevalere nella battaglia contro il virus.
“Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà – ha detto la regina -. Un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi”. Tutti sappiano agire – ha detto Elisabetta – in modo da poter essere “orgogliosi negli anni a venire“. “Io spero – afferma – che coloro che verranno dopo di noi possano dire dei Britannici di questa generazione che sono stati forti”. “E che gli attributi d’autodisciplina, calma, determinazione amabile e fratellanza caratterizzino ancora questo Paese”. “Voglio ringraziare chi resta a casa” per proteggere gli altri, ha detto Elisabetta II, non senza rivolgere un grazie a chi lavora nel servizio sanitario nazionale (Nhs) ed elogiando l’applauso collettivo rivolto loro dai britannici”.
La regina ha ricordato il tempo della II Guerra Mondiale, parlando di una sfida “diversa”, ma segnata pure da “un penoso senso di separazione”. Ha tuttavia insistito sulla necessità di rispettare le restrizioni imposte dal governo. La Gran Bretagna e il mondo “sapranno prevalere” sulla minaccia del coronavirus. “Prevarremo – ha concluso la regina – e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortarci pensando, mentre abbiano ancora di che sopportare, che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora”.
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