“Vede anche oggi, con l’emergenza del coronavirus, il legislatore non si smentisce, purtroppo…Il decreto ‘Cura Italia’ per sostenere economicamente gli italiani in questo momento così difficile è focalizzato più sull’apparato burocratico-amministrativo che sulle reali necessità dei cittadini”. Un filo di amarezza mista a una sagacia tutta toscana. L’avvocato tributarista fiorentino (ma pistoiese d’origine) Roberto Simoni è autore del libro Una voce fuori dal coro. Lacci e lacciuoli d’Italia. Come salvare il contribuente da errori e lungaggini del processo tributario e penale. Ne ha parlato con VelvetMag.

Il tema che Simoni svolge in una carrellata sintetica ma efficace, scientifica ma alla portata di tutti, è preso detto. Perché nascono le liti tributarie, quali sono le ricadute sui contribuenti, come possono risolversi dentro o fuori un processo tributario e penale. E soprattutto, cosa rischiano i cittadini in termini personali e patrimoniali? È l’eterna contrapposizione tra contribuenti e fisco, qui spiegata anche ai non addetti ai lavori con linguaggio diretto e attraverso una serie di case history. In essi il cittadino-lettore si riconoscerà quasi come davanti a uno specchio.

La “voce fuori dal coro” di Roberto Simoni non consiste, però, non soltanto in un approccio schietto a una tematica molto complessa. “Da un lato – precisa l’avvocato – il coro è quello degli amici, di chi ti è vicino, che magari ti dice, com’è avvenuto nella mia storia personale, ‘lascia perdere l’avvocatura, vanno avanti solo i raccomandati…’.”

Dall’altro invece “il coro è anche quello di non pochi clienti, ebbene sì, che non appena arriva un accertamento dell’Agenzia delle Entrate, o una denuncia da parte della procura s’infuriano ma non si assumono alcuna responsabilità nell’esaminare con calma la situazione..”.

Che fare allora? “Le faccio un esempio, uno dei dieci casi che narro nel mio libro – racconta Roberto Simoni -. Ho avuto modo di difendere in sede legale un boscaiolo. Il fisco gli ingiungeva di giustificare un alto tenore di vita, con auto di lusso e case di pregio, smaccatamente non giustificabile in base al suo reddito. Ebbene, la realtà era un’altra: questo artigiano possedeva investimenti ragguardevoli a causa di un’importante eredità, i frutti della quale godeva da anni”.

“In una situazione come questa si rimarca un fatto esemplare – sottolinea Simoni -: molti legali non lo avrebbero sostenuto, con l’idea che fosse indimostrabile all’Agenzia delle Entrate una situazione del genere. Invece occorre farlo, anche se ci si deve perdere un bel po’ di tempo e pazienza: ho dovuto ricostruire, a ritroso, 15 anni di situazione patrimoniale del soggetto per giungere al buon esito del mio intervento”. Che ne pensa, dunque, dei clienti alle prese con lacci e lacciuoli delle leggi italiane? “È come salvare le conchigliette dopo una tempesta di mare. Non si deve dar retta a chi dice: ‘tanto ormai sono morte’. Bisogna fare come i bambini: sono felici se intanto cominciano a salvarne almeno una…”.