Milano Fashion Week 2020, giovedì 20 febbraio, è il turno di Prada. La griffe presenta la nuova collezione donna autunno/inverno 2021 intitolata “Surreal Glamour“, proprio nella Torre della sua Fondazione. Un luogo iconico meneghino deputato alle mostre permanenti d’arte contemporanea. Vanno in scena dei capi che vogliono essere un tripudio sulla forza delle donne. Ed è una rivincita femminile sugli stereotipi maschili a cui molte donne hanno creduto. Miuccia Prada fa un’attenta analisi di tutto ciò e propone degli abiti che testimoniano una riflessione sulla sua idea di femminilità.
(Prada Official)
Uno stile d’avanguardia caratterizza l’estetica di Miuccia Prada. Il suo universo intellettuale unisce concetto, struttura e immagine, attraverso codici che oltrepassano le tendenze. La moda Prada trascende il prodotto. E’ la traduzione del concettuale in un universo che diventa punto di riferimento per chi ama sperimentare, sfidando le convenzioni e trovando nuovi linguaggi espressivi contemporanei.
(Prada Official)
Strumenti glamour, uniformi di bellezza. La collezione Prada Autunno/Inverno 2021 è una riflessione sulla forza del gentil sesso. Ed è un accento sull’autorità innata che si ritrova in ciò che è intrinsecamente femminile. Ci troviamo di fronte non a una negazione dell’identità, ma ad una celebrazione. Indumenti ancestrali ricchi di fascino e bellezza rappresentano un concentrato estetico della definizione di femminilità. Una caratteristica che è da sempre sinonimo di delicatezza, fragilità e sensualità. Queste qualità sono esaltate per essere messe in discussione. Paradossalmente, la delicatezza può definire la forza. La tattilità e il dinamismo sottolineano la consapevolezza cinestetica. Aperture, frange stratificate e pieghe destrutturate lasciano intravedere la pelle e accentuano il movimento. C’è un guardare verso l’atletismo, quindi all’abbigliamento sportivo. Quelli che oggi sono gli abiti di tutti i giorni. Qui il quotidiano è intriso dal glamour e punta all’estetica.
(Prada Official)
Ai tailleur austeri si contrappongono scelte di lingerie. Le Minaudières sono compatte e a specchio, borse e bijoux sono fin da sempre proiezioni femminili. Tutto ciò si intreccia con i manufatti pratici in nylon e metallo, come strumenti funzionali. I fiori, simbolo della donna, sono un motivo ricorrente in varie applicazioni. L’immaginario del “cappotto in pelliccia” è esploso, imitato con il montone o le frange, la sua silhouette viene ripresa con nylon imbottito. Il volume, stretto in vita, ricorda una clessidra che evoca una femminilità eterna.
(Prada Official)
Lo Studio AMO trasforma la sala del Deposito della Fondazione Prada in piazze immaginarie. Gli ospiti, dopo aver percorso una maestosa scalinata, confluiscono nella sala che affaccia su due cavità identiche. La scena è semplice e tuttavia dinamica. Una successione di porte segna il confine tra interno ed esterno. Lungo le pareti i fiori geometrici spiccano tra gli elementi grafici. Al centro di ogni composizione c’è una statua di Atlante. Ai margini c’è un etereo bagliore rosso, che segna l’illimitatezza dello spazio. Il rapporto fra la sfilata e il pubblico, che la osserva dall’alto, è distaccato e voyeuristico. Le modelle vagano nello spazio seguendo traiettorie che sfumano tra ciò che è visibile e ciò che è celato.
(Prada Official)
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