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Ciclismo: addio a Poulidor, amatissimo “eterno secondo”

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È morto oggi 13 novembre a Saint-Leonard-de-Noblat, nel centro della Francia, all’età di 83 anni, il campione ciclistico Raymond Poulidor.

Lo ha annunciato la radio transalpina France Info, citando il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme. Poulidor era ricoverato in ospedale da ottobre scorso. Durante l’ultimo Tour de France, che aveva comunque seguito, era apparso molto provato.

Popolarissimo in Francia, grande scalatore, Poulidor era noto come “l’eterno secondo”. Non ha mai vinto il Tour de France. Così come non ha neppure mai indossato la maglia gialla nonostante abbia corso la Grande Boucle dal 1962 al 1976. Resta, tuttavia, ancora oggi, il corridore che più volte ha conquistato il podio della corsa.

Storica la sua rivalità con Jacques Anquetil, ricorda Ciro Scognamiglio online sulla Gazzetta dello Sport. Ma paradossalmente “Poupou”, così lo avevano soprannominato i francesi, è entrato nel mito con la fama di eterno secondo perché è arrivato otto volte sul podio finale del Tour de France (3 volte secondo, 5 volte terzo) senza mai avere indossato la maglia gialla, come abbiamo detto.

Era ancora una presenza fissa, fino a quest’anno, al villaggio di partenza di ogni tappa della Boucle. L’ultimo sorriso è arrivato domenica  scorsa 10 novembre grazie all’amato nipote olandese Mathieu Van der Poel (la figlia di Poulidor, Corinne, ha sposato Adrie, il padre di Mathieu). Il quale ha vinto il campionato europeo di cross a Silvelle, in provincia di Padova. Già tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati per Poupou, non soltanto dalla Francia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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